Buonabitacolo, quel tanfo terribile che arriva dalla fabbrica: «Pregiudica immagine del paese»

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Buonabitacolo, quel tanfo terribile che arriva dalla fabbrica: «Pregiudica immagine del paese»

Una puzza terribile che raggiunge le case vicine e anche quelle del paese. Di che si tratta e da dove viene? E’ la domanda che si sono posti i tanti che ogni giorno a Buonabitacolo si immettono sulla strada statale 517 Bussentina. Si tratta dei cattivi odori emessi dalla Intergras srl. Un problema con il quale la comunità buonabitacolese è costretta a convivere da anni, nonostante i tentativi di risoluzione messi in campo nel corso del tempo dall’ amministrazione comunale. L’azienda Intergas si occupa di trasformazione di pelli, grassi e scarti animali macellati o morti, accertati dal Asl (bovini, ovini, suini, ecc). Una fabbrica nata nel 1978 e che dopo un periodo di chiusura è stata riattivata tra il 1993 e il 1994. 

Il caso Il cattivo odore emesso dall’azienda è da sempre un cruccio per Buonabitacolo, che ha cercato in più momenti di trovare una soluzione ragionando con la ditta. Consigli comunali straordinari, verifiche da parte delle autorità competenti, sopralluoghi e incontri non sono bastati a mettere fine alla puzza. Tant’è che la questione è finita sul tavolo della Regione Campania. Allo stato attuale dei fatti, lo scorso 22 gennaio si è tenuta l’ultima seduta della conferenza di servizi in Regione per il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale in favore dell’azienda Intergras. Nel 2009 la ditta Intergras Srl ottenne l’Aia in quanto il Comune espresse parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione, a condizione che «venissero costantemente effettuati e intensificati i controlli da parte delle autorità sanitarie ed ambientali, nonché assicurato il rigoroso rispetto di tutte le rimanenti norme tese a contenere l’impatto sull’ambiente e sulla salute della popolazione locale».

Le polemiche dei cittadini Nonostante questo, anche dopo il rilascio dell’autorizzazione l’impianto di proprietà dell’azienda ha continuato ad emettere odori nauseabondi. I cittadini, che vivono nei pressi dell’opificio, temono una svalutazione dei loro immobili. Ma non solo: i titolari delle attività agricole, artigianali e commerciali, collocate a ridosso dell’insediamento, lamentano consistenti danni economici. In definitiva, si teme che l’economia e l’immagine del paese possano essere seriamente compromesse per via degli odori provenienti dall’industria. Alla luce di tutto ciò e delle segnalazioni che arrivano anche dai vicini comuni di Montesano Sulla Marcellana e Padula, ha commissionato ai laboratori di ricerca dell’università degli Studi di Salerno di effettuare i rilievi olfattometrici nelle zone limitrofe all’opificio.

Il Comune dice «no» Dalle indagini e dalle verifiche dell’ultimo sopralluogo, il Comune di Buonabitacolo ha espresso parere sfavorevole al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale. «Questo parere potrà essere oggetto di un eventuale riesame soltanto se l’azienda effettuerà, entro e non oltre 90 giorni, tutti i numerosi interventi strutturali e impiantistici specificati in modo puntuale dall’Arpac, dal Comune di Buonabitacolo, dall’Università del Sannio e dall’Autorità competente per le autorizzazioni ambientali, nonché venga assicurato il rigoroso rispetto di tutte le rimanenti norme tese alla salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente. – spiega l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Elia Rinaldi – Alla scadenza dei novanta giorni, il Dipartimento Arpac e l’Asl di Salerno, di concerto con il Comune di Buonabitacolo effettueranno un sopralluogo presso l’azienda per verificare se sono state effettivamente realizzate le attività prescritte e, per quanto riguarda l’Asl, il rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario ed assicurata la sicurezza nei luoghi di lavoro. All’autorità regionale per l’autorizzazioni ambientali e rifiuti spetterà il compito di formulare il verbale conclusivo che chiarisca se sono state effettivamente realizzate le attività prescritte da tutti gli enti coinvolti nella conferenza di servizi. In caso di esito negativo si provvederà alla chiusura dell’azienda». 

L’amministrazione ha precisato anche che «qualora dovesse essere rinnovata l’aia per effetto degli interventi strutturali e impiantistici realizzati, se dovessero persistere emissioni maleodoranti, il sindaco si avvarrà delle disposizioni per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale». E conclude: «Pur volendo salvaguardare l’azienda e, in particolare, i lavoratori, allo stato, il Comune di Buonabitacolo, a causa delle continue emissioni maleodoranti, fortemente pregiudizievoli per l’economia e l’immagine del Paese, non ha potuto fare altro che esprimere il parere sfavorevole al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e al prosieguo delle attività produttive da parte dell’azienda, salvo la volontà degli altri Enti coinvolti nella procedura di rinnovo dell’Aia, alla scadenza dei novanta giorni, di formulare un parere contrastante con quello espresso dal Comune di Buonabitacolo».

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