Camerota, il ‘grande fratello’ dell’area marina mai entrato in funzione: s’indaga

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Camerota, il ‘grande fratello’ dell’area marina mai entrato in funzione: s’indaga

La procura di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo per indagare sull’installazione di un impianto di videosorveglianza costato quasi due milioni di euro e mai entrato in funzione. L’intento era quello di sorvegliare l’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta, tra Camerota e San Giovanni a Piro. L’inchiesta è partita dopo gli articoli apparsi sulle pagine del quotidiano ‘La Città di Salerno’ a firma del giornalista Vincenzo Rubano. Gli inquirenti hanno affidato le indagini alla guardia costiera. I militari sono stati incaricati di reperire tutto il materiale cartaceo che interessa il progetto ‘Mapira’, gestito dal ministero dell’Ambiente e realizzato con i fondi del Pon 2007-2013. Le telecamere dovevano essere di supporto al controllo e alla salvaguardia di una delle zone più suggestive d’Italia. Ma sono rimaste sempre spente. 

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