Camerota, operatori ecologici incrociano le braccia: «Senza stipendi da 1 anno»

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Camerota, operatori ecologici incrociano le braccia: «Senza stipendi da 1 anno»

Nuovi disagi a Camerota per lo sciopero annunciato da parte degli operatori ecologici della Yele Spa. Lo stop degli addetti alla raccolta rifiuti nel comune di Camerota rischia di creare pesanti difficoltà per la presenza di immondizia per le strade e davanti le abitazioni. L’astensione dal lavoro è legata al mancato pagamento di 12 mensilità, oltre ad annessi contributi non versati. Lo rendono noto gli stessi dipendenti in una nota inviata nei giorni scorsi al presidente della società Yele, al sindaco di Camerota, alla Guardia di Finanza, al Prefetto e alla Procura di Salerno. Nella lettera gli operatori hanno lanciato un ultimatum: o il versamento urgente delle mensilità arretrate oppure braccia incrociate. Detto, fatto. «Siamo stanchi di essere continuamente raggirati da false promesse di pagamenti sia da parte della Yele spa sia da parte dei responsabili del Comune di Camerota, – scrivono – ci riteniamo estremamente frustrati da una situazione ormai diventuta insostenibile sia per noi stessi in qualità di lavoratori, in quanto i nostri diritti sono stati ripetutamente calpestati, ma anche le nostre famiglie verso le quali abbiamo delle responsabilità».

La nota integrale dei dipendenti 
Noi sottoscritti dipendenti della Società Yele spa operanti c/o il Comune di Camerota come addetti alla raccolta rifiuti, trovandoci nella spiacevole situazione di creditori nei confronti di suddetta società di 12 mensilità arretrate oltre ad annessi contributi non versati, stanchi di essere continuamente raggirati da false promesse di pagamenti sia da parte della Yele spa sia da parte dei responsabili del Comune di Camerota, ci riteniamo estremamente frustrati da una situazione ormai diventuta insostenibile sia per noi stessi in qualità di lavoratori, in quanto i nostri diritti sono stati ripetutamente calpestati, ma anche le nostre famiglie verso le quali abbiamo delle responsabilità. Ci troviamo per tali motivi costretti ad informare tramite i nostri legali, le istituzioni governative competenti e a sporgere formale denuncia presso il comando della Guardia di Finanza di Salerno e presso la Procura generale della Repubblica di Roma per rendere noto su quanto di increscioso stia avvenendo nel Comune di Camerota. La nostra buona fede, reiteratamente calpestata da vane promesse, ci obbliga a comportarci in tal modo soprattutto in ragione del senso civico di responsabilità nei confronti della collettività che abbiamo servito sempre con serietà con il nostro lavoro. Al Comune di Camerota facciamo presente che ci impegniamo a concedervi ancora un’ennesima piccola possibilità di ottemperare ai vostri impegni come noi quotidianamente rispettiamo quelli presi contrattualmente con voi. Qualcora la nostra richiesta di versare con urgenza e senza ulteriori proroghe, le diverse mensilità che ci spettano non verrà ancora una volta presa seriamente in carico e quindi non sarà ancora una volta onorata da un vostro impegno daremo mandato a procedere ai nostri legali nei confronti della suddetta società e nei confronti del Comune di Camerota al fine di stabilire le responsabilità di questo enorme disagio arrecatoci come lavoratori, uomini e padri di famiglia. All’avvenuta ricezione di tale lettura, vi comunichiamo con estrema fermezza che attenderemo 3 giorni, dopo i quali se non avremo un vostro riscontro provvederemo nostro malgrado a interrompere il servizio e a interpellare tutti gli organi sopra citati. 

Il commento di Mario Scarpitta 
In merito allo sciopero dei dipendenti è intervenuto, a mezzo Facebook, anche il consigliere d’opposizione Mario Scarpitta. «Gli operatori ecologici del nostro Comune hanno incrociato le braccia! Dopo aver inviato una lettera agli amministratori – attraverso la quale chiedevano il pagamento delle mensilità arretrate – non ricevendo nessuna risposta, stanchi, offesi, demoralizzati e delusi, hanno detto basta! Tutta l’estate, con senso del dovere e della responsabilità, hanno garantito il servizio tra mille difficoltà. Spesso alcuni di loro, per garantire il servizio, sono stati costretti a comprare di tasca propria persino i sacchi della spazzatura. Le strade dei nostri paesi oggi in un caldo sabato di settembre, con tanti turisti presenti in questo week-end si presentano in condizioni vergognose, a causa della mancata raccolta. Le temperature estive non aiutano di certo e si sente la puzza. Perchè la cittadinanza non è stata informata? Perchè oltre al danno la beffa? Questa non era la settimana dedicata a ”Puliamo il mondo” di cui tanto vi siete vantati? Cosa costava avvisare ai cittadini di tenere in casa l’orribile spettacolo che si presenta ai nostri occhi ed a quello dei turisti? Che fine stanno facendo i soldi che avete chiesto di versare in anticipo per la Tari? Non servivano per pagare i dipendenti? Vedere tutto questo fa male, fa male vedere la rassegnazione di un paese intero che vive di turismo e si lascia scivolare tutto addosso quasi come appartenesse ad altri, in silenzio, soprafatti da delusione e sfiducia.

Fa rabbia sentire qualche falso moralista che definisce questioni personali, le mie denunce che interessano la collettività. Smettetela, siate coerenti, guardate con i vostri occhi, guardate al giardino e non al vostro orticello, mettetevi nei panni di chi deve portare a casa lo stipendio, toglie la spazzatura dalle strade, non viene pagato e paga pure la tassa della spazzatura! Smettetela di dire che volete bene al paese nascosti dietro la tenda del balcone, dimostriamolo con i fatti, dimostriamolo con le denunce! Se vogliamo bene al nostro Comune rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a pulirlo noi anche da oggi! Paese che tace paese che muore».

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