Camerota, tragedia Ciclope. Sindaco indagato: «Morte non ci doveva essere per quanto predisposto dal Comune»

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Camerota, tragedia Ciclope. Sindaco indagato: «Morte non ci doveva essere per quanto predisposto dal Comune»

«Sono sereno e convinto che il corso delle indagini stabilirà la verità sull’accaduto». Lo ha detto Antonio Romano, sindaco di Camerota, il giorno dopo che Giancarlo Grippo, capo procuratore di Vallo della Lucania, ha iscritto il nome del primo cittadino, insieme a quello del titolare della discoteca Il Ciclope e di due tecnici, nel registro degli indagati per la morte di Crescenzo Della Ragione, il giovane di 27 anni morto lunedì notte schiacciato da un sasso mentre si riparava sotto la pensilina della biglietteria del locale durante un nubifragio. «Sono a disposizione della giustizia per la ricerca della verità su quanto accaduto – prosegue Romano – il mio pensiero di vicinanza è, a nome personale e della comunità che rappresento, per la famiglia Della Ragione che ha visto spezzata la giovane vita di Crescenzo». Lo studente, che si trovava in vacanza nel Cilento insieme ad alcuni amici, non ha avuto nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo. E’ morto sul colpo con il cranio fracassato e la spina dorsale spezzata in due. «Sono convinto che il corso delle indagini – conclude il primo cittadino di Camerota – stabilirà la verità sull’accaduto e escluderà responsabilità da parte del sindaco di Camerota. Certo è che questa morte non ci doveva essere per quanto era stato predisposto dal Comune di Camerota, dagli altri enti competenti e dal concessionario della discoteca». Intanto alle 12 di oggi il medico legale Adamo Maiese effettuerà, all’obitorio dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, l’esame autoptico sul cadavere della vittima. Potrebbero emergere nuovi particolari utili alla risoluzione delle indagini.

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