Campania indietro nell’uso del fascicolo sanitario elettronico: ancora esclusi i medici del 118

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Campania indietro nell’uso del fascicolo sanitario elettronico: ancora esclusi i medici del 118

La Campania resta indietro nell’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico (FSE), lo strumento digitale che consente di raccogliere in modo sicuro e accessibile i dati sanitari dei cittadini. Lo conferma la fondazione Gimbe in occasione del 9° Forum mediterraneo in sanità, presentando i dati aggiornati a livello nazionale.

Ad oggi – si legge nei dati riportati da Ansa – nel FSE campano sono disponibili solo 10 delle 16 tipologie di documenti previsti (63%), contro una media nazionale del 74%. I servizi digitali offerti attraverso il sistema si fermano al 18%. Il dato più critico riguarda il consenso alla consultazione da parte dei medici: solo l’1% dei cittadini ha autorizzato l’accesso ai propri documenti (la media italiana è del 42%). La Campania si colloca all’ultimo posto insieme ad Abruzzo e Calabria. Tra gennaio e marzo 2025, solo il 10% dei cittadini ha utilizzato il FSE (media nazionale 21%). Anche tra i medici l’uso è inferiore alla media: l’88% dei medici di base e pediatri ha effettuato almeno un’operazione nel sistema (contro il 95% nazionale), mentre è abilitato all’uso il 61% dei medici specialisti (media Italia 72%).

A sottolineare le contraddizioni del sistema campano è intervenuta, nei giorni scorsi, anche la consigliera regionale indipendente, Marì Muscarà, che riporta all’attenzione un nodo ancora irrisolto: i medici del 118, i primi a intervenire nei casi d’emergenza, non hanno ancora accesso al FSE. La richiesta della consigliera regionale, formalizzata con un’interrogazione il 9 luglio, punta a far rispettare l’impegno preso il 14 febbraio 2024 per garantire ai sanitari dell’emergenza l’accesso in tempo reale alla storia clinica dei pazienti, comprese allergie, referti e terapie in corso.

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