Carenze e disagi sui treni per e da il Cilento: tra le proposte più Intercity e confort sui regionali

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Carenze e disagi sui treni per e da il Cilento: tra le proposte più Intercity e confort sui regionali

Corse ridotte, disagi e pochi servizi. Nella relazione presentata da Cittadinanzattiva Sapri alla direzione nazionale che si è tenuta a Pisa sabato e domenica, è stato chiesto il miglioramento dei trasporti anche per il Sud Italia. Più servizi locali, frecciarossa a Sapri per servire anche Basilicata e Calabria e coincidenze da/per la Sicilia, più Intercity a lunga percorrenza con marcia privilegiata e fermate solo nelle stazioni che servono grandi bacini di traffico. Ma anche una campagna nazionale da parte di Cittadinanzattiva con raccolta di firme dal 12 al 20 dicembre insieme a una conferenza da tenere a Sapri nell’ultima settimana di gennaio con la dirigenza di Trenitalia e i rappresentanti di Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questo l’intero programma da condividere con l’amministrazione comunale di Sapri. 

«E’ indiscutibile che l’avvento dell’Alta Velocità abbia facilitato la mobilità dei cittadini in alcune aree del nostro Paese, raggiungendo gli obiettivi prefissati dai fautori del grande progetto (anni 80/90) concernente la trasformazione delle Ferrovie: da Azienda Autonoma dello Stato a SpA; non si può, però, negare che tali trasformazioni – creando di fatto una disomogenea distribuzione di infrastrutture e di servizi sul territorio nazionale – abbiano finito per svantaggiare (e isolare ancora di più) alcune aree del Sud Italia, che, già carenti di reti stradali e di aeroporti, si sono visti depotenziati anche i servizi ferroviari: unica vera alternativa di mobilità confortevole/economica per milioni di persone. Ci riferiamo, in particolare, ai tagli dei treni a lunga percorrenza (Sicilia/Calabria – Nord Italia) e alla nuova organizzazione del trasporto locale (passato alle competenze regionali)», si legge nella sintesi. 

La relazione in sintesi

Tra i maggiori disagi registrati c’è la mancanza di impianti di climatizzazione e l’affollamento nei periodi estivi. «I maggiori problemi sono rappresentati dall’utilizzo del materiale rotabile vetusto e che in molti casi dà neanche la possibilità di fruire di servizi igienici (parliamo di spostamenti che durano anche delle ore!); impianti di climatizzazioni inesistenti, rotti o mal funzionanti; viaggiatori stipati come sardine (soprattutto nei periodi estivi e sulle linee che servono la costa); buchi orari tra località importanti (anche a livello turistico) che raggiungono/superano le 8 ore; mancanza di collegialità tra regioni limitrofe (ognuno si organizza i propri treni senza rispetto delle coincidenze, a mo’ di quanto avveniva quanto l’Italia era ancora divisa in piccoli statarelli».

Nella proposta, c’è il «lancio di una campagna di denuncia e sensibilizzazione, con raccolta di firme da fare in tempi brevissimi; Conferenza/Convegno (da tenere a Sapri: crocevia delle Regioni Campania/Basilicata e Calabria) per presentare il progetto di Cittadinanzattiva che prevede: collegialità di programmazione dei treni locali e miglioramento degli orari e del materiale (Trasporto Regionale); allungamento dei treni veloci fino alle porte di Basilicata e Calabria (ci sono le possibilità facendo proseguire qualche coppia di “Frecciarossa” fino a Sapri, considerato che attualmente la Stazione di Salerno, per mancanza di binari, è costretta a far ritornare i convogli a Napoli per il parcheggio e riaverli il giorno dopo per le corse verso il Nord Italia! La stazione di Sapri è adeguatamente attrezzata a ospitare tali convogli, e anche per effettuare cambi/coincidenze da e per la Sicilia, attualmente previste negli scali di Salerno e Napoli che non offrono neanche una sala d’attesa!); garantire almeno un paio di treni dalla Sicilia/Calabria per Milano e Torino con una percorrenza che non deve assolutamente superare le 13/14 ore; scadenze: lancio campagna nazionale 12 dicembre; raccolta firme 12 dicembre/ 20 gennaio; evento finale a Sapri, ultima settimana di gennaio (concordate con Tina Napoli)».

«Si può fare tranquillamente, – spiega Mario Fortunato di Cittadinanzattiva – evitando inutili fermate (un convoglio dalla Sicilia deve fermare solo negli scali ferroviari che servono grandi bacini di traffico) e privilegiando la marcia con istradamento sulle linee veloci. Questi accorgimenti andrebbero sicuramente a migliorare il trasporto locale e gli spostamenti a lunga percorrenza, riequilibrando un certo tipo di mobilità che attualmente è costretta a servirsi soprattutto al “mezzo gomma”, sicuramente conveniente a livello di costi ma anche più dannoso per l’ambiente e più pericoloso».


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