Caselle in Pittari, né il sindaco né Valiante alla festa del Pd. Tancredi sbotta: «Il partito non è cosa personale»

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Caselle in Pittari, né il sindaco né Valiante alla festa del Pd. Tancredi sbotta: «Il partito non è cosa personale»

Non ci saranno né il sindaco Maurizio Tancredi (nella foto) né l’assessore Gerardo Gallo alla Festa dell’Unità che si terrà oggi pomeriggio a Caselle in Pittari. Un evento eccezionale soprattutto dopo la vittoria di Vincenzo De Luca alle elezioni regionali. Per l’occasione, consiglieri regionali e parlamentari del Partito democratico – ha assicurato l’organizzazione – incontreranno cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali per accogliere le istanze e confrontarsi sulle prospettive del territorio. 

Sindaco e assessori esclusi Tre dei principali esponenti della maggioranza comunale non sono stati invitati, tutti membri del Pd. «E‘ quanto mai singolare che un sindaco del Pd e un assessore comunale che tra l’altro fa anche parte del direttivo del circolo locale, si vedono completamente esclusi dalla fase organizzativa dell’evento e addirittura neppure invitati dal segretario cittadino a poter dare il saluto di benvenuto agli illustri ospiti. – sbotta il sindaco Maurizio Tancredi – Al contrario, ha ritenuto opportuno invitare personaggi noti che hanno cambiato innumerevoli volte casacca e oggi li ritroviamo nuovamente nel nostro partito. Il segretario di Caselle in Pittari – prosegue Tancredi – pensa di gestire il Partito democratico con una logica personalistica, assoggettata agli equilibri politici locali, manifestando grande incapacità, a nostro vedere, nel cogliere l’occasione di un simile importante evento per la crescita del partito». 

La missiva ai vertici del Pd Il sindaco e l’assessore comunale, dunque, hanno ribadito a chiare lettere di non sono stati invitati nè alla riunione della fase organizzativa nè alla manifestazione, alla quale invece era stato invitato solo Finamore. La missiva è stata inviata direttamente al premier Renzi e ai vari rappresentanti regionali e provinciali del Partito: «Riteniamo quanto meno inappropriato definire ‘Festa dell’Unità’, una festa che non è in grado di riunire tutti gli iscritti e rappresentanti del partito a livello locale. Il Segretario probabilmente confonde il suo ruolo di consigliere di minoranza con quello di segretario politico: – aggiungono Tancredi e Gallo – il partito non è assolutamente una cosa personale, bensì un organo che appartiene agli iscritti, ai militanti e simpatizzanti. Se in invece ritiene che il Pd di Caselle in Pittari sia cosa di sua proprietà, – prosegue la nota – basta che esca allo scoperto, in quanto pare ormai evidente che i modi arroganti e personalistici nella gestione politica fanno intendere proprio questo indirizzo». 

Tancredi: «Rivalsa politica» La composizione dell’amministrazione comunale di Caselle in Pittari è comunque basata su una lista civica e quindi non di centro sinistra, all’interno della quale poi il sindaco e l’assessore Gallo appartengono all’area politica del Pd. «A nostro parere, – continua la maggioranza consiliare nella nota – risulta essere stata perpetrata e compiuta una enorme discriminazione con cui sono stati invitati gli illustri esponenti del partito a livello provinciale; infatti risulta dal programma ufficiale che il Segretario si è dimenticato di invitare alla manifestazione politica l’onorevole Simone Valiante, pensando forse che non facesse parte del Pd o che piuttosto è inviso alla sua corrente partitica di riferimento? A parere degli scriventi, – si legge ancora – le modalità con cui si è inteso organizzare la festa di partito, fa ben intendere che suddetto evento costituisce per gli organizzatori un’occasione di rivalsa politica a livello locale, piuttosto che poter rappresentare davvero un momento di aggregazione di alto profilo, creando di fatto in tal modo un grosso danno di immagine al partito. Invitiamo dunque tutti gli organi preposti ad un’attenta e serena riflessione sulla gestione del Partito democratico a Caselle in Pittari; – concludono nella nota – nella Sua definizione si parla di un partito ‘a partecipazione democratica’, ma questa ultima vicenda conferma ancora una volta che c’è ben poco di “democrazia” da parte del Segretario cittadino».

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