Caso Usura a Camerota, giudice: «Giornale del Cilento non ha diffamato nessuno»

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Caso Usura a Camerota, giudice: «Giornale del Cilento non ha diffamato nessuno»

Il giornale del Cilento, l’ex direttore Maurizio Troccoli, il giornalista Luigi Martino, accusati, con più querele, di diffamazione aggravata, nel caso ‘Usura a Camerota’, sono stati assolti, con la formula più ampia possibile, vale a dire «perchè il fatto non sussiste». A pronunciarla è stato il giudice Monocratico del tribunale di Vallo della Lucania Benedetta Rossella Setta. «E’ una vicenda che finalmente si chiude, – commentano i giornalisti Maurizio Troccoli e Luigi Martino -, vogliamo dire grazie al nostro difensore di fiducia Marco Sansone. Nel difenderci abbiamo chiesto che ci fosse riconosciuto il nostro ‘dovere di informare’, come una battaglia civile, non rivolta a noi come giornalisti, ma alla gente per il loro insindacabile diritto di sapere. Troppo spesso, per ragioni opportunistiche e non di diritto, corroso, svilito e sminuito. L’avvocato Sansone ne ha sin dall’inizio condiviso lo spirito e ha portato avanti il nostro messaggio e le nostre rivendicazioni fino al pronunciamento di un giudice, in tale direzione. Davvero grazie. Inoltre nel ribadire l’assoluto diritto, da parte delle persone coinvolte in fatti pubblici, di fare verificare da un giudice se la loro sensazione di sentirsi diffamati sia fondata oppure no, sottolineiamo l’urgenza di provvedere con la legge, contro le querele temerarie ai giornalisti. Troppi avvocati, pur consapevoli dell’infondatezza delle proprie azioni di querela, per scopi meramente economici, si prestano ad azioni di questa natura. E troppo spesso gli indagati, ne sono, in questo caso e per ragioni di fisiologica incapacità interpretativa, soltanto vittime. Auspichiamo che l’avvocatura, in generale, sappia affiancare alla propria necessaria azione di difesa, un’altrettanto necessaria etica, che si traduca nel dissuadere i propri clienti da azioni temerarie, aiutando a decifrare la evidente distinzione, tra informazione e diffamazione».

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