Esposto del comitato “Verità e giustizia per Mastrogiovanni”. Si chiedono verifiche sulla disposizione del Tso

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Esposto del comitato “Verità e giustizia per Mastrogiovanni”. Si chiedono verifiche sulla disposizione del Tso

Nella mattinata di ieri il Comitato "Verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni", in una conferenza stampa tenutasi nell’aula consiliare del Comune di Vallo della Lucania, ha illustrato i punti salienti dell’esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica. Le istanze, presentate e sottoscritte da Giuseppe Tarallo, Giuseppe Galzerano e Vincenzo Serra, si riferiscono ad alcuni nodi fondamentali della vicenda che ha portato alla morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro elementare di Castelnuovo Cilento legato ininterrottamente ad un letto del reparto di Psichiatria del "San Luca" di Vallo della Lucania per quattro giorni. In particolare, l’esposto fa riferimento ai fatti accaduti nelle ore precedenti al ricovero, dunque alle modalità con cui è stato disposto ed effettuato il trattamento sanitario obbligatorio, alle motivazioni addotte a sostegno dell’applicazione di tale misura "estrema" e all’effettive azioni intraprese dal "maestro più alto del mondo" in quelle ore. I fatti richiamati e gli interrogativi sollevati dal comitato si basano principalmente su numerose dissonanze evidenziate nelle relazioni di servizio dei carabinieri e della polizia municipale, oltre che su testimonianze di persone che hanno assistito ai fatti.

Uno dei punti-chiave, non chiariti, è la possibilità che l’ordinanza di Tso da parte del sindaco di Pollica sia avvenuta prima della visita e della convalida dei medici, seguendo quella che Giuseppe Galzerano ha definito un’anomala "inversione dei ruoli tra sindaco e medici". Sulla questione, descritta e analizzata con precisione nell’esposto, il comitato precisa: "Ci si chiede come l’ordinanza di Tso risulti dalla relazione dei carabinieri essere stata già fatta alle 8 e 30 prima degli stessi certificati medici e questi poi risultano essere alla base della stessa ordinanza che, dalla relazione dei vigli urbani, si evince che il sindaco di Pollica …abbia firmato solo dopo la convalida da parte della dottoressa Di Matteo e quindi dopo aver acquisito i due certificati medici (cioè circa verso le ore 12)".

Inoltre, nell’esposto si sottolinea che l’ "accurata visita" del medico del 118, a cui si fa riferimento nelle relazioni, è stata effettuta allorchè Mastrogiovanni si trovava in acqua (si era gettato in mare sentendosi braccato e inseguito dalle forze dell’ordine) quando si trovava "a debita distanza".

E ancora: "Ci si chiede perché Mastrogiovanni, una volta convintosi spontaneamente, mitigatosi e perfino sedato, sia stato comunque oggetto di TSO e portato FORZATAMENTE nonostante i suoi timori («Se mi portano a Vallo non ne esco vivo») al reparto di psichiatria di Vallo della Lucania".

E ancora: "Il verificarsi dei fatti nel territorio del Comune di San Mauro Cilento avrebbero dovuto comportare la competenza del sindaco del Comune di San Mauro Cilento e non di Pollica. Si chiede inoltre perché l’ordinanza non è stata notificata al sindaco del comune di residenza di Castelnuovo Cilento nei tempi prescritti e non né sia stato almeno informato il sindaco territorialmente competente".

Sempre basandosi sui resoconti ufficiali, Tarallo, Galzerano e Serra chiedono pure: "perché nessuno ha ritenuto, contra legem, di rispettare la sua volontà – visto che era ancora «sveglio e cosciente» – di non andare all’ospedale di Vallo della Lucania? "

Nell’ultima parte dell’esposto, oltre alla richiesta di verifica in relazione alla "normale vigilanza" sul reparto che l’Asl dovrebbe garantire a tutela dei cittadini, si apre uno squarcio inquietante riguardante ciò che potrebbe essere avvenuto nel reparto in questione, sottolineato da Giuseppe Tarallo nell’ambito dell’incontro di ieri. Si legge: "Ci permettiamo di segnalare una grave denuncia postata sul Blog «LA DIMORA del TEMPO SOSPESO» nella sezione dedicata al caso Mastrogiovanni da parte di ANONIMO il 27 gennaio h.10,45am e riconfermata alle h.1,51 pm, e ancora il 2 febbraio h.11,12am dove vengono riportati fatti gravissimi di sua conoscenza e perfino le iniziali di un infermiere del reparto-facilmente individuabile- con riferimento, tra l’altro, a traffici illeciti e a una denuncia di violenza sessuale, chiedendo di verificare e riprendere denunce precedenti che hanno riguardato il reparto in questione"

Qui di seguito il link per visionare gli interventi postati dall’anonimo sul Blog "La dimora del tempo sospeso": http://rebstein.wordpress.com/2009/08/19/francesco-mastrogiovanni-anarchico/

Nello stesso blog Vincenzo Serra ha postato il 4 febbraio alle 6.50 pm il testo integrale dell’esposto presentato dal comitato "Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni" alla Procura della Repubblica. Il giornaledelcilento.it invita i lettori a leggere il documento, poichè descrive con chiarezza le dinamiche relative alle modalità di disposizione del Tso in questione. Un trattamento che dovrebbe essere sanitario e che, secondo l’ordinanza di interdizione dalla professione sanitaria di 14 tra medici e infermieri del reparto di psichiatria, emanata dal gip, nel caso di Francesco Mastrogiovanni si è oggettivato in una "sconcertante sequela di abusi".

 

 

 

 

 

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