Caso referendum De Luca-Alfieri, comitato democratico alto Cilento: «Agropoli non vende i suoi voti per una frittura di pesce»

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Caso referendum De Luca-Alfieri, comitato democratico alto Cilento: «Agropoli non vende i suoi voti per una frittura di pesce»

Le dichiarazioni del governatore Vincenzo De Luca, che all’Hotel Ramada di Napoli indica a trecento amministratori campani la strada da seguire per la vittoria del sì al referendum del 4 dicembre, «sono la più candida dimostrazione del perché a questi politici non può essere concessa alcuna fiducia». A dichiararlo i membri del comitato Democrazia Costituzionale Alto Cilento. «Nell’elevare il modello del sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, a esempio da seguire per la sua “clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda”, De Luca conferma implicitamente tutti i timori espressi dal comitato per il no sul pericolo di un’involuzione democratica in caso di approvazione della riforma e fornisce una motivazione in più per ritenere che costoro non possono e non devono toccare la Costituzione repubblicana varata da una classe dirigente che, viceversa, si era formata in buona parte nella Resistenza» continuano.

«È ormai chiaro – sostiene il comitato – come, dopo aver fatto “pulizia etnica” delle sue minoranze in tutti i livelli, il Pd stia mobilitando il mondo delle imprese, delle banche e della finanza per portare a termine il disegno che fu di Licio Gelli. Per rispondere a chi crede che il voto dei cittadini si possa comprare “offrendo una frittura di pesce”, mercoledì 30 novembre, alle 17:30, terremo un’iniziativa presso l’aula consiliare del Comune di Agropoli dove parleremo della bella politica esemplificata dai principi e i valori della nostra Costituzione».

L’assemblea sarà introdotta e moderata da Carmine Parisi, del comitato Democrazia Costituzionale per l’Alto Cilento. Seguiranno i saluti dei consiglieri comunali Vito Rizzo, Emilio Malandrino ed Agostino Abate, oltre che dell’ex sindaco Antonio Domini. Gli interventi saranno tenuti da Nunziante Mastrolia, docente di sociologia generale e politica alla Luiss di Roma e da Arnaldo Miglino, docente di diritto pubblico all’Università “La Sapienza” di Roma.  Le conclusioni spetteranno a Massimo Villone, professore emerito di diritto costituzionale all’Università “Federico II” di Napoli ed esponente del comitato nazionale per il no.

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