Castagneti distrutti, Cammarano: «Serve cura seria e biologica contro cinipide»

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Castagneti distrutti, Cammarano: «Serve cura seria e biologica contro cinipide»

«Serve una cura definitiva e seria, soprattutto biologica contro il cinipide, questo insetto che sta distruggendo i castagneti in Campania». Lo dice Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Agricoltura, dove è stata ascoltata la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, proprio sulle problematiche del cinipide del castagno. «La Cia denuncia un calo della produzione di castagne da quanto è cominciata questa epidemia al punto che si è arrivati a produrre appena 60mila quintali – afferma – Bisogna intervenire con urgenza per arginare questo fenomeno nocivo per le produzioni di castagne in Campania. Per un periodo abbastanza lungo si è pensato che dovesse essere un altro insetto, il torymus, a dover combattere il cinipede – sottolinea Cammarano – il problema, però, è, vista l’assenza di regolamenti unitari sull’utilizzo di diserbanti, se qualcuno in un campo vicino al mio usa uno di questi diserbanti, il torymus viene ucciso, cosa che vanifica la lotta al cinipide».

Un forte attacco di quest’insetto può determinare a lungo andare anche un calo della produzione e una riduzione dello sviluppo vegetativo. Per far fronte all’emergenza dovuta alla recente segnalazione del cinipide galligeno del castagno in Campania e per una corretta strategia di controllo da attuare nel breve periodo sono stati individuati gli interventi fitosanitari appresso specificati che sono da modulare in base alle caratteristiche del castagneto ed in particolare al tipo di utilizzazione produttiva cioè castagneto boschivo o da frutto, all’età e alle dimensioni delle piante. Regione Campania leggi

«Abbiamo già chiesto, come Movimento 5 Stelle, e continueremo a farlo – aggiunge – che siano coinvolte le Università e l’Istituto zooprofilattico così da predisporre una cura adeguata alla Campania perché non si può ipotizzare lo stesso trattamento nella nostra regione e, per esempio, in una terra con un clima diverso dal nostro. Continueremo a batterci – conclude – perché crediamo che sia quanto meno opportuna e urgente una lotta integrata di tipo biologico e senza veleni contro il cinipide che sta mettendo ancora in ginocchio il comparto castanicolo in Campania».

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