Castellabate, nomina commissione ambientale lavori pubblici: è polemica
| di Antonio VuoloNomina Commissione Ambientale e Piano Triennale dei Lavori Pubblici. Sono stati tra i temi più roventi affrontati nel corso dell’ultimo Consiglio comunale che hanno portato a una presa di posizione forte da parte del gruppo di minoranza “Castellabate al Centro”.
Sulla nomina della Commissione Ambientale, la consigliera Catina Tortora fa notare che “la proposta iniziale prevede un procedimento in parte di nomina in parte di non nomina/presa d’atto degli esperti che dovranno formare la commissione fantasioso e non fondato su nessun dato normativo”.
Quindi, rincara la dose: “Una proposta che però ieri mattina la maggioranza ha deciso di emendare (per salvare il salvabile) nel rispetto, solo in parte, delle norme del regolamento, ma in maniera poco coerente con le modalità di selezione degli esperti indicata nell’avviso pubblico! Insomma, dopo una lunga discussione, si è dato luogo a tutto e al contrario di tutto! Inutile i tentativi di fare chiarezza del funzionario. L’evidente conflitto di interessi che potrebbe riproporsi nella valutazione delle pratiche provenienti dai alcuni studi che vanno per la maggiore da parte di alcuni degli esperti designati, è a dir poco imbarazzante. Divertente sarà vedere, poi, secondo quale procedura si darà luogo alla nomina del posto di esperto rimasto vacante, un’invenzione (dato che nessuna norma lo prevede) che, personalmente, non vedo l’ora di conoscere”.
Sul Piano Triennale dei Lavori Pubblici aggiunge: “Mi è bastato vedere gli 11 milioni previsti per quello che mi sembra più un accanimento terapeutico”nei confronti dell’idea del centro sportivo ad Acqua del Fico per decidere di non ricommentare la visione di sviluppo priva di logica di questa amministrazione. Basta di esempio la previsione di circa 11 milioni per un centro sportivo (tutto sommato poco più di un campetto) da costruire ex novo in una zona scoscesa.. quando si sarebbe potuto pensare di non far perire una struttura sportiva già esistente sul nostro territorio: il De Vivo a San Marco oppure la piscina alla località Annunziata? Ah no, ma quello è un bene privato! (Strano che nessuna delle esperte sostenitrici l’abbia ripetuto di recente per altra fattispecie! Forse avranno capito che allora si poteva fare..? Mentre provo a non disperare, di fronte all’imbarazzo di qualche giovane consigliere di maggioranza che acquista consapevolezza, mi consolo per la libertà di poter ancora dire e agire secondo coscienza”.
©Riproduzione riservata