Centro della biodiversità a Vallo della Lucania, Pellegrino: «Sul territorio troppe scatole vuote, ecco la mia idea»

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Centro della biodiversità a Vallo della Lucania, Pellegrino: «Sul territorio troppe scatole vuote, ecco la mia idea»

Il centro della biodiversità di Vallo della Lucania al centro dell’interesse del neo presidente del Parco nazionale del Cilento, Tommaso Pellegrino, che nel corso di un incontro con i ragazzi del Liceo Parmenide ha espresso il suo disaccordo per le condizioni in cui versa la struttura. «Un centro del genere non può essere abbandonato dopo milioni di investimenti – spiega il presidente -. Questo deve diventare non il centro dell’università di Salerno ma delle università europee, deve diventare un centro di ricerca per eccellenza, il salto di qualità».

Scatole vuote «Oggi noi abbiamo tante scatole vuote sul nostro territorio a cominciare dalla Dieta mediterranea che è una risorsa straordinaria ma che in termini di sviluppo, ad oggi, non produce nulla perché nessuno ha dato un carattere di scientificità – tuona Pellegrino -. Per fare questo dobbiamo puntare sulla ricerca. Solo così ci difendiamo da chi vuole distruggere e rubare le nostre risorse e diamo una possibilità concreta alla dieta mediterranea che può essere una possibilità per tanti giovani».

L’idea «Questo deve diventare il centro della biodiversità: un centro di ricerca dove giovani come voi possano andare lì ad avere una prospettiva di lavoro –  spiega ai ragazzi – Un domani per fare un corso di specializzazione non dovremmo andare a Napoli, Milano o Roma ma lo potremmo fare nel nostro centro della biodiversità perché dobbiamo istituire dei dottorati di ricerca nei nostri territori. Questa è l’idea che ho io di quella struttura e ci proverò fino in fondo».

Il centro è costato circa 9 milioni di euro ed è stato al centro di alcune interrogazioni parlamentari. Di pochi giorni fa la denuncia del Movimento5stelle di Vallo che sottolineava lo stato in cui sono tenuti alcuni locali del centroI lavori per realizzazione del Centro si sviluppano su un’area di circa 170 ettari di terreno con la realizzazione di 4 fabbricati. Il centro, una volta ultimato, dovrebbe prevedere una suddivisione per aree: un’area dedicata alla ricerca che contempli un osservatorio della biodiversità e un presidio ambientale; un’area riservata agli spazi comuni, nella quale rientrano il casino Montisani, il laboratorio multimediale, una sala convegni, il centro elaborazione dati e financo un museo di civiltà contadina; infine un’area per la didattica fornita di aule. Due dei 4 fabbricati sono immobili settecenteschi per i quali si prevedeva la ristrutturazione.

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