Centro Juventus chiuderà il 30 gennaio, Borrelli e Scognamiglio: «Inaccettabile il silenzio dell’Asl»

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Centro Juventus chiuderà il 30 gennaio, Borrelli e Scognamiglio: «Inaccettabile il silenzio dell’Asl»

Nonostante le proteste del comitato e gli incontri con i vertici, non è stato fatto nessun passo avanti per il centro riabilitativo Juventus di Vibonati. L’unica certezza è che la proprietà sospenderà le attività il 30 gennaio. «L’asl di Salerno continua a rimanere inspiegabilmente in silenzio. – tuonano Giovanni Scognamiglio e Manuel Borrelli – Perchè Squillante non convoca, così come richiesto dall’onorevole Anna Petrone, la proprietà, il comitato, i lavoratori e i sindaci del territorio?».

Un passo indietro La struttura, ospitata nel centro storico di Vibonati, tirerà giù la saracinesca il 30 gennaio, con il conseguente trasferimento dei 15 lavoratori nella sede di Mercato San Severino. Oltre trenta i pazienti che quotidianamente ricevono assistenza nel centro (molti altri in lista d’attesa), che da gennaio saranno costrettI a recarsi altrove con ulteriori disagi e maggiori esborsi di natura economica per le famiglie. Inizialmente la chiusura era stata prevista per il 2 gennaio, poi l’impegno delle mamme, del comitato ‘Il Centro Juventus non deve chiudere’, dei sindaci e degli amministratori, ha prorogato la fine delle attività a fine gennaio. 

I due consiglieri comunali commentato che «è davvero inaccettabile l’atteggiamento assunto dall’azienda aanitaria di Via Nizza che, – spiegano – oltre a non aver ancora  trovato una soluzione praticabile  per evitare gravi disagi ai pazienti, sta assumendo un atteggiamento poco chiaro  che non contribuirà a restituire serenità alle Famiglie e all’intera comunità del Golfo di Policastro». «Siamo fortemente preoccupati – continuano Scognamiglio e Borrelli – per questo continuo ed estenuante scaricabarile   e crediamo  che vada data una risposta certa e definitiva alle tante Mamme che, nei giorni scorsi, hanno pacificamente manifestato tra le strade del Centro Storico di Vibonati e occupato i locali del distretto sanitario della città della Spigolatrice. Squillante – concludono – dia seguito alla richiesta della Petrone e convochi immediatamente un tavolo istituzionale per scongiurare che i 70 pazienti del centro in questione si ritrovino a breve senza alcuna forma di assistenza».

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