Centro Juventus, toni duri di Petrone e Pica: «Diritto alla salute non è solo uno slogan»

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Centro Juventus, toni duri di Petrone e Pica: «Diritto alla salute non è solo uno slogan»

Il consigliere regionale del Pd, Anna Petrone, attacca la giunta Caldoro soprattutto in riferimento alla chiusura del centro riabilitativo Juventus di Vibonati. «Il nostro territorio è già martoriato dalla insufficienza dei servizi essenziali minimi. Le famiglie, gli anziani, i disabili sono ormai completamente disorientati. – spiega – Delle continue ricadute negative in ordine al diritto all’assistenza di base si potrebbe stilare un lungo elenco. Mentre dalla Giunta Caldoro si propaganda risanamento, efficienza e aperture ad un confronto costruttivo, negli ultimi 15 giorni sono accadute diverse spiacevoli vicende: la vibrante protesta di tutti i centri socio-sanitari per l’immancabile carenza dei fondi che la Regione ha dovuto tardivamente rivedere; l’imminente chiusura del Centro di riabilitazione Juventus a Vibonati – 31 gennaio –  che ribadisco è l’unica struttura del territorio del Golfo di Policastro, riferimento per  ben 17 comuni dell’area che ad oggi ancora attendono di essere convocati per trovare soluzioni condivise e ottimali; in ultimo la soppressione di uno dei servizi più utili del distretto sanitario, il day service geriatrico di Battipaglia. Il decreto 1082014 farà chiudere dal prossimo mese i centri per la disabilità mentale». Poi annuncia: «Io continuerò ad impegnarmi a far si  che il diritto alla salute sia davvero garantito rispondendo ai reali bisogni quotidiani delle nostre comunità,  a far si che la Regione rimetta al centro della sua azione non già la tutela di un sistema di apparati ma le funzioni al servizio dei cittadini e delle fasce sociali più deboli. Non c’è nulla di più vero nell’affermare che se vivono con decoro gli ultimi, una comunità ha progredito in termini sociali, culturali e di qualità della vita». Sul caso del centro Juventus è intervenuto anche il consigliere Pica. «L’Asl Salerno – ha detto – deve provvedere alla risoluzione di quanto verificatosi, garantendo la necessaria assistenza ai portatori di handicap e dando le dovute assicurazioni ai familiari. Non è concepibile il silenzio dell’Azienda, che non risponde alle iniziative assunte a livello politico-istituzionale e di cittadinanza. Occorrono – ha concluso Pica – provvedimenti certi che consentano la normale prosecuzione delle attività assistenziali nello stesso territorio del distretto sanitario di Sapri».

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