Chi ha armato la mano? Modena vuole saperne di più sulla morte di Angelo Vassallo

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Chi ha armato la mano? Modena vuole saperne di più sulla morte di Angelo Vassallo

La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore ritorna in Emilia-Romagna per raccontare la vicenda del Sindaco Pescatore. L’occasione sarà l’incontro che si svolgerà giovedì 22 gennaio alle ore 21.00 presso “La Tenda”, struttura gestita dall’assessorato alle Poltiche Giovanili del Comune di Modena, in viale Molza a Modena. Organizzato dall’associazione culturale “L’Asino che vola”, l’evento vedrà la partecipazione di Dario Vassallo, presidente della Fondazione dedicata ad Angelo Vassallo, che dialogherà in sala con Laura Caputo, giornalista, e Marco Cugusi, consigliere comunale. «Ci interrogheremo – scrive Laura Caputo sul suo blog in un articolo dal titolo ‘Chi ha armato la mano?‘ – sulla figura di Angelo Vassallo, il cui assassino ancora non ha un nome. È quasi irresistibile la tentazione di trasformare questo incontro, che prende a pretesto il libro del fratello minore Dario, in una messa sotto accusa di tutti coloro che hanno condotto le investigazioni. La scena del crimine non preservata, i possibili testimoni sottovalutati, le indagini private di qualche rappresentante delle Forze dell’Ordine che sembrano depistaggi. Incapacità o malafede, per ora non ci è dato sapere. E non ci paiono il momento e il luogo adatti per porre questa domanda: i mandanti morali sono davvero troppo numerosi, che si farebbe fatica ad elencarli. Vogliamo invece dire quanto la figura di Angelo Vassallo abbia cambiato il destino di una località del Sud che, come molte altre, ha come ricchezza il mare e il clima, il sole e i prodotti della terra. Vogliamo raccontare quanto il buon governo sarebbe sufficiente a riscattare il destino del Sud. Quello di Angelo Vassallo è un esempio che ci piace additare a chi ci governa». «Ritornare in Emilia – ha commentato il presidente Dario Vassallo – è sempre bello perché è qui che la Fondazione ha attinto la forza e la consapevolezza che esiste un’altra Italia, fatta da gente operosa, onesta e che si impegna ogni giorno affinché i valori della democrazia prevalgano».

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