Peppe Tarallo: “Presadiretta, Gerardo Lembo e caso Vassallo”

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Peppe Tarallo: “Presadiretta, Gerardo Lembo e caso Vassallo”

Peppe Tarallo, ex presidente del Parco Nazionale Del Cilento e Vallo Di Diano ed ex sindaco di Montecorice, in una dichiarazione relativa all’articolo Gerardo Lembo si difende su facebook dalle accuse di Presadiretta con una nota su Facebook.

LA NOTA:

Riporto prima il breve e provvisorio commento da me postato sia su Positano news che sulla mia stessa bacheca FB dove ho anche riportato la ‘verità’ di Gerardo Lembo a proposito delle costruzioni del ‘Melaro’ di cui si è parlato a ‘Presa diretta’:

“Gerardo Lembo ha detto una verità non certo inconfutabile ma, come nello stile suo e del suo degno compare e parente Flavio Meola, sindaco di Montecorice, totalmente manipolata e menzognera. Naturalmente su questa favola costruita ad arte sono disponbile a qualsiasi confronto pubblico con i diretti interessati alla presenza della stampa. Al momento allego un articolo del tempo che parlava del caso che riporta chiaramente come il progetto fosse stato respinto dalla mia amministrazione e approvato poi dalla compiacente e complice amministrazione ‘amica’ di Meola. Una documentata, articolata e puntuale ricostruzione fu fatta in un esposto dei consiglieri di minoranza. A disposizione per qualsiasi uleriore chiarimento, allego link articolo citato. http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=315200&KeyW=respinti

In più aggiungo che già da quello che ha riportato si evince la falsità delle sue affermazioni: se si va a leggere il documento del Consiglio di Stato si legge chiaramente che il suo appello viene DICHIARATO IMPROCEDIBILE.”

Nel vs articolo, poi, è stata riportata male una mia parola tratta dall’intervista: non ‘poggiato’ ma ‘pronunciato contro’. Cioè alla domanda su come si poteva spiegare la presenza di Vassallo alla famosa cena di Vallo della Lucania sull’affare di S. Nicola, sottintendo cosa, essendo lui sindaco di Pollica, c’entrasse con una questione di Montecorice, io risposi che la sua eventuale presenza a quella cena – di cui io personalmente non sono a conoscenza e laddove fosse confermata – poteva spiegarsi per la sua carica di presidente della comunità del parco, ente alla cui valutazione sarebbe stata sottoposta la pratica edilizia e sulla quale lui avrebbe potuto, se avesse voluto, influire in un senso o nell’altro. Il consigliere Maffia durante la riunione tenutasi ad Agnone al Rio Lapis coordinata da una vs collaboratrice e proprio sulla questione di S. Nicola, aveva dichiarato pubblicamente che Vassallo a lui aveva detto di essere contrario.

L’altro motivo dell’invito, che si aggiunge e non contrasta con l’ipotesi precedente, è che Vassallo lo conoscevano sia gli eventuali mediatori che lo stesso compratore-committente, la Nusco immobiliare, che ‘Il Mattino’ aveva dichiarato usare il “tesoro di Carmine Alfieri”: Nusco infatti ha una casa ad Acciaroli – costruita nella parte nuova,nella cosiddetta Passolara – ed è un villeggiante storico di quel paese, nel cui porto fa bella mostra la sua imbarcazione, uno dei più prestigiosi yacht di cui il sindaco si dice si vantava che attraccassero.

Quanto al progetto del Melaro, di cui parla Lembo, voglio ricordare che lo stesso Vassallo all’epoca l’aveva favorito come anche l’elezione del sindaco Meola, che come primo atto approvò il cd ‘progetto convenzionato’ del Melaro: in questa operazione infatti ci sono dentro un ‘suo’ tecnico che autorizza il progetto (che Vassallo aveva suggerito di convenzionare al comune di Montecorice e che ha continuato poi nelle sue imprese a Pollica) e il ‘suo’ avvocato di fiducia che vedete nel documento del Consiglio di Stato difendere e rappresentare il Lembo. Io non fui ‘cacciato’, avevo semplicemente finito i miei 2 mandati e non mi ero ripresentato neanche come semplice consigliere comunale: nel precedente confronto diretto Meola era uscito sconfitto. Nella sua vittoria conteranno molto l’appoggio di Vassallo e Valiante – nonostante si trattasse di lista di centro destra – in quanto forse pensavano di indebolirmi politicamente nel mio comune nel momento in cui io ero diventato presidente del parco: un appoggio che si affiancava a tutti gli speculatori – locali e non – a cui avevo bocciato progetti. Tra i locali lo stesso Gerardo Lembo (che in lista mise suo nipote diventato vicesindaco x 2 legislature), Angelo Russo – il soggetto a cui avevo ordinato la demolizione dei fabbricati tristemente noti sulle Ripe Rosse e a cui si riferisce la vostra foto – e Toribio Verrone, a cui avevo negato una concessione ‘plurima’ a Case del Conte ancora oggi e da anni incompiuta.

Col ‘Melaro’ l’amministrazione Meola collaudò questa NUOVA FORMA di ‘progetto convenzionato’ copiato poi a Pollica quando – a seguito della rottura poi intervenuta tra i 2 sindaci – il tecnico vi trasmigrò, portando in dote gli stratagemmi lì inventati. La mia amministrazione aveva bocciato il progetto Melaro – la cui ricostruzione da parte dell’interessato ribadisco essere ‘taroccata’ – e Meola non si limitò a prendersi, come amministrazione, il terreno concesso al comune – e ancora non presi – ma approvò un progetto già bocciato dall’amministrazione precedente e prendendosi terreni per lo più inservibili. Andrebbero chiariti i passaggi ricostruiti da Lembo ma questo è difficile farlo su fb ma riconfermo la mia disponibilità a farlo pubblicamente alla presenza di giornalisti e cittadini per smontare la favola messa in giro dalla collaudata accoppiata Meola-Lembo.

Quanto al servizio dico brevemente che non condivido:

1) La presentazione di Pollica e dei suoi amministratori come esempio di ‘bella politica’: essa è molto lontana dal vero sia in campo edilizio – dove è stata ignorata la colata di cemento – sia secondo Prg che abusiva e tollerata – ancora in atto – che nella rappresentazione politica e complessiva del personaggio Vassallo, a mio parere molto lontana dalla realtà. La stessa storia della strada finanziata dalla provincia o del porto risulta diversa da come viene in genere raccontata.

2) Le mie dichiarazioni in trasmissione riguardano solo l’esistenza a Montecorice di un gruppo d’affari che cura l’individuazione e l’approvazione degli affari edilizi di carattere speculativo e il perché dell’eventuale presenza di Vassallo alla cosiddetta cena sull’affare di S. Nicola.

3) Non appartengono a me eventuali accostamenti fatti o ipotizzati e ipotizzabili nella trasmissione tra quello che succede ed è successo a Montecorice e il delitto Vassallo.

La mia posizione e le mie opinioni sul caso Vassallo sono nelle note pubblicate a suo tempo da me e ancora leggibili su fb e non altre.

Dalla trasmissione ricavo questa considerazione-constatazione: attraverso alcuni sindaci e amministrazioni della costa e il suo immediato entroterra passa una spaventosa aggressione alla parte più appetibile del nostro territorio senza che si tenga conto, da parte delle autorità competenti, che questo territorio è parco nazionale, riserva di biosfera e patrimonio dell’umanità oltre agli ulteriori riconoscimenti intervenuti e ai preesistenti vincoli ambientali e paesaggistici. Questo deve obbligarci a una comune necessaria riflessione per evitare che si perpetui questa scellerata politica di aggressione cementizia spesso in odore di camorra soprattutto in questo momento storico in cui camorristi e malavitosi sembrano essere tra i pochi se non gli unici a disporre di somme di danaro per queste operazioni e investimenti immobiliari. Sono ancora più convinto che la politica di ‘valorizzazione’ fatta da Vassallo ha contribuito non poco a questa maggiore appetibilità di questo tratto di costa: l’aumento – vantato nel servizio – dei valori di terreni e immobili ha spinto i proprietari locali a vendere e non pochi camorristi e loro prestanomi ad acquistare e investire. La buona e bella politica non può essere sostituita da marketing territoriale, benché fatto con e sotto la copertura di primati ambientali. Acciaroli in questi ultimi anni è stata di fatto sommersa da un cattivo anche se appariscente turismo, fatto di calca, risse, droga a gogò, yacht etc che tutto sono tranne che turismo sostenibile come ancora si vuol far credere. E il mare stava cominciando a dare i primi segnali, negati e nascosti, che il limite era stato ed è stato oltrepassato. E’ da qui che bisogna ricominciare. A cominciare da noi cittadini, dalle nostre amministrazioni e finendo con le autorità competenti: ancora i comuni, l’ente parco, la soprintendenza, la provincia, la regione, i ministeri sia dei beni culturali che ambiente. Ma soprattutto NOI, perchè siamo noi che li eleggiamo e noi che le eleggiamo e abbiamo il potere-dovere di richiamarli al loro potere-dovere nei confronti e al servizio di noi cittadini e del teritorio che rappresentano e che sono chiamati a tutelare dalla speculazione e dalla camorra.

Nella speranza e attesa che venga al più presto fatta luce su questo brutale assassinio, sta a noi vigilare e fare in modo che ci sia la buona e bella politica. Vorrei tanto che la magistratura ci aiuti a disvelare quali interessi e forze occulte e in odore di camorra o propriamente camorristiche siano nel nostro territorio: esse devono essere messe nella condizione di non nuocere ed essere cacciate da un territorio che ne è stato storicamente immune e che spero voglia aspirare a liberarsene.

 

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