Chiusura Bussentina, summit a Caselle in Pittari: le ipotesi tra strada alternativa e corsia parallela

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Chiusura Bussentina, summit a Caselle in Pittari: le ipotesi tra strada alternativa e corsia parallela

La messa in sicurezza della vecchia SS 517, ferma da più di vent’anni a causa di una frana, la realizzazione di pile aggiuntive al viadotto esistente ma in ipotesi anche una corsia parallela sulla strada Bussentina. Tra confronti e proposte, si è svolto questa mattina nell’aula consiliare di Caselle in Pittari il summit con i sindaci dei comuni del Golfo di Policastro e dell’entroterra coinvolti dall’importante arteria stradale di collegamento tra il Vallo di Diano e il Basso Cilento, che dovrà essere chiusa per circa due anni a causa dei lavori su tre viadotti tra le uscite di Caselle in Pittari, Sicilì e Morigerati. L’incontro, voluto dal sindaco di Caselle Giampiero Nuzzo, in seguito all’assemblea con i vertici dell’Anas e della Provincia, ha messo sul tavolo tutte le ipotesi per i percorsi alternativi alla chiusura della strada Bussentina.

Presenti

Presenti il deputato Attilio Pierro, il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Carmelo Stanziola, il consigliere provinciale e vicesindaco del Comune di San Giovanni a Piro, Pasquale Sorrentino, e i sindaci di Santa Marina, Torre Orsaia, Sanza, Torraca, Casaletto Spartano, oltre ai vicesindaci di Morigerati, Sapri e Vibonati.

Cosa è emerso

La chiusura della strada Bussentina, arteria fondamentale che collega il Vallo di Diano al Golfo di Policastro, unico sbocco del flusso di passaggio dall’autostrada A2 del Mediterraneo al Cilento, ha fatto emergere un’altra problematica, ovvero che la Bussentina non ha una strada alternativa perché la ex SS 517 è chiusa da oltre vent’anni a causa di una frana.

«E’ un’anomalia che va risolta, al di là dei lavori. – ha detto in apertura il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo – Non avere una strada alternativa significa dover impiegare un’ora in più per raggiungere l’ospedale di Sapri, qualora vi fosse un’emergenza sulla strada principale», ha detto, ribadendo l’importanza dell’incontro per lavorare ad una proposta unitaria come territorio.

«Due anni non sono pochi, bisogna predisporre un percorso alternativo che risponda alle esigenze sociali, economiche e tecniche. – ha evidenziato il consigliere provinciale Carmelo Stanziola – Martedì ci sarà un sopralluogo da parte dei tecnici dell’Anas e della Provincia per capire il da farsi. L’Anas si è resa disponibile ad intervenire sulla Ex 517, chiusa da circa vent’anni, e passata di competenza alla Provincia solo nel 2018. Se a farsi carico dei lavori su quella strada dovesse essere la Provincia l’iter burocratico sarebbe più lungo, anche per recuperare i finanziamenti. Se invece se ne occuperà l’Anas, come sembra, i tempi saranno più rapidi.

A farsi portavoce con il Ministero delle Infrastrutture sarà il deputato della Lega Attilio Pierro. «Una cosa è certa: l’Anas non inizierà i lavori prima dell’estate e prima che verrà trovato un percorso alternativo idoneo a baypassare i viadotti che dovranno essere ricostruiti. Dobbiamo lavorare per il bene del nostro territorio. – ha detto l’onorevole – I piloni sono monitorati da anni, l’Anas deve intervenire per metterli in sicurezza. La somma è di 10 milioni circa per un’opera che serve alla sicurezza del nostro territorio».

Per il sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato «l’alternativa della SS 517 prescinde dai lavori sulla Bussentina. La messa in sicurezza della strada alternativa è un discorso a parte. – ha detto – Se la strada è pericolosa va chiusa subito, non fra qualche mese. Ci sono due soluzioni: – propone Fortunato  Si può intervenire sul viadotto esistente con pile aggiuntive e poi si consolida quello esistente. Oppure si può realizzare una corsia parallela, nel futuro avremo una carreggiata a tre corsie. L’Anas è stata scorretta, la chiusura per due anni non possiamo permettercela, per l’economia del nostro territorio».

«Questo problema ci dà la conferma e l’occasione anche di evidenziare quanto sia necessaria la riforma delle Province», ha detto il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino con delega al Turismo. «La chiusura della strada non riguarda solo il turismo, ma la scuola, la sanità e il commercio».

Sulla stessa linea di Giovanni Fortunato anche il sindaco di Sanza, Vittorio Esposito: «Sono preoccupato perché l’Anas ignora il territorio. Ritengo non sia questa la strada, vogliamo vedere il progetto».

Il sindaco di Torre Orsaia, Pietro Vicino, ha evidenziato anche che dopo il crollo del 2018 del viadotto Polcevera di Genova, conosciuto come ponte Morandi, la sensibilità è cambiata. Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha introdotto regole più chiare per assicurare che i ponti vengano ispezionati frequentemente e mantenuti in sicurezza. «I tecnici dell’Anas non sono dei pazzi – ha detto – e dunque bisognerà trovare una soluzione tecnica se c’è il pericolo. E mi pare che sia stato già scritto dai tecnici che il pericolo ci sia».

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