Si festeggia la centenaria Rosina Tomeo: la lunga vecchiaia come vittoria di una vita

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Si festeggia la centenaria Rosina Tomeo: la lunga vecchiaia come vittoria di una vita

Cicerale è in festa per la sua cittadina, Rosina Tomeo, che ha compiuto cento anni, raggiungendo una auspicata meta che rappresenta una gran vittoria in una vita tra tanti rischi e problematiche. Nata a Montecicerale il 1911, già il suo nome Rosina, dichiarato all’anagrafe con il diminutivo, l’ha affacciata alla vita con umiltà, quale essere umano, elemento naturale come il fiore che richiama, ben piccola cosa al confronto del tutto, entrando quindi nell’armonia generale, in un flusso energetico positivo. La serenità con la quale ha affrontato la sua vita di donna, moglie, madre, abbandonandosi alla leggi della Natura anche nel prolificare sei volte, l’hanno resa fibra forte. Rosina, ora vedova di Giuseppe Arundine, ha avuto infatti sei figli, Rosario, Pasquale, Dino, Divide, Lino e Silvano.  Il suo pronipote Simone Gioia, che l’osserva con amore, ci accompagna nella sua conoscenza. Impegnata nei lavori casalinghi ma anche in quelli della campagna, ha saputo sempre conservare un carattere allegro, nonostante le tante avversità incontrate nel percorso esistenziale. La solarità, l’ottimismo, la forza della gioia interiore, che non si fa spegnere dagli eventi esterni, sono certamente la principale motivazione del traguardo dei cento anni!! Quale inoltre la sua dieta? I suoi cibi preferiti, quelli della dieta Mediterranea, non seguita per consiglio di medici, dietologi, per ricerche scientifiche, ma perché è quella di una vita modesta, che silenziosamente suggerisce un equilibrio vitale. E’ sempre stata amante della, non per lei faticosa, pasta fatta in casa, dei salutari legumi e di molta frutta, magari colta fresca dagli alberi nelle naturali stagioni. Socievole, nella vita di paese si è sempre sentita in ulteriore compagnia, che ancora oggi, non sradicata dal suo habitat, come spesso avviene, non le manca e rende la sua vita migliore. La nonnina, ancora arzilla, lucida, racconta filastrocche cantate, mentre ama ricordare la sua gioventù, di cui rimpiange molte cose sempre dicendo: “era meglio una volta”!! Chi l’ascolta spesso pensa sia un suo solo rimpianto, ma quanta invece verità c’è in questa semplice, ma saggia affermazione! Correndo, tra fast food, in luoghi sempre più inquinati, allontanandoci sempre più dalle leggi naturali, in una presunzione assurda e distruttiva, che raggiunge l’essere umano? Travolti dallo stress, imbottiti di pillole e di mezzi artificiali anche per programmare una gravidanza, sempre più tardi e di numero minore, eccessivamente preoccupati di un’estetica, sino ad arrivare, sempre in modo più diffuso, ad adoperare bisturi, imbottirsi di silicone ed altro, con la depressione alle porte nel raggiungimento di banalità, perdendo di vista i veri valori, che vita è per molti oggi? La vita statisticamente si è allungata, ma qual’è la qualità della vecchiaia, per lo più nell’emarginazione dalle giovani famiglie, in solitudine e tra mille difficoltà? A nonna Rosina, che ha festeggiato i suoi cento anni circondata dall’affetto dei suoi familiari, nipoti e pronipoti, amici e dai vicini di casa, essenziale conforto, con i quali trascorre buona parte delle sue giornate, inviamo anche i nostri auguri, ringraziandola per averci richiamato all’essenzialità della vita ed alla sua principale vittoria: una lunga e serena vecchiaia tra parenti ed amici.

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