Storie di compaesani sparsi nel mondo

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Storie di compaesani sparsi nel mondo

Nato a Stella Cilento, Luigi Bianco vive ormai da 30 anni a Groningen, una cittadina di 180.000 abitanti del nord dell’Olanda e con pazienza e molto tempo, è riuscito a portare lì un pezzo di Cilento. Arrivato in Olanda con un amico, all’età di 19 anni Luigi è riuscito grazie alle parole mai dimenticate della mamma, a non cadere nelle tentazioni che una terra con mentalità diversa dal suo Cilento gli offriva. 

"Que quaglió si vai dá e non ti mitti pe la strada bona, quanno vieni cá te iengo re palata. Anzi pozzo puro vené dá puro ca tieni cinqunat’anni ca nun ma appauro, ca si vuo fa lo sgiagurato allora meglio ca te stai ca e non fa fa brutte fiure a nui fore", gli disse sua madre prima di partire, e Luigi ne ha fatto davvero tesoro; davvero non ha fatto fare "brutte figure" ai cilentani. Ha aperto un ristorante, e da allora è cominciata per lui la scalata verso la conquista dell’Olanda portando lì i sapori cilentani. Oltre alla ristorazione, si è dedicato all’importazione di prodotti tipici del Cilento, dall’olio d’oliva alle soppressate, dal vino al formaggio (re crapa per i maccaruni re casa e cavatielli) che fa arrivare direttamente da Stella Cilento.

Ma Luigi è voluto andare oltre; ha aperto una scuola di cucina cilentana dove, ogni sera  per sei giorni,  soci e non soci vengono per imparare a cucinare italiano, ma sopratutto la cucina del Cilento con "maccaruni re casa" e "mulignane mbuttunate", "a brasciola" e tante altre pietanze tipiche che la mamma gli preparava sempre.

La cosa più straordinaria che Luigi Bianco è riuscito a fare in Olanda è stato importare delle bufale dalla piana del Sele che alleva oggi a Groningen, producendo la mozzarella di bufala. Luigi dice: "Ho avuto la fortuna di conoscere un produttore della piana del Sele che mi ha aiutato molto, mi ha insegnato tutti i segreti per fare un’ottima mozzarella, ed oggi da noi, gli abitanti di Groningen ne vanno matti, forniamo addirittura alcuni negozi alimentari".

Luigi e i suoi tre figli passano da una fiera agroalimentare all’altra per far conoscere un pezzo di Cilento. "Abbiamo creato un club col nome ‘Club Cilento’, ora abbiamo piú di mille soci attivi che vengono alle riunioni, alle sagre che organizziamo e alle presentazioni dei prodotti cilentani nuovi. Abbiamo appena finito la fiera dei fichi cilentani, come anche quella delle castagne cilentane", dice Luigi che poi conclude con una bella frase che fa capire la sua filosofia: "Credo fermamente che non sia il luogo a creare una cultura, la cultura la portano gli uomini, nei lori cuori, nelle loro usanze".
Il Giornaledelcilento.it auspica che la storia di Luigi Bianco sia solo all’inizio e che molte altre storie di donne e uomini cilentani emigrati in ogni parte del mondo, tengano alto il nome del CILENTO.

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