Cilento, luce sulla meraviglia nascosta: a Palinuro la mostra fotografica “La Grotta dei Ternani”

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Cilento, luce sulla meraviglia nascosta: a Palinuro la mostra fotografica “La Grotta dei Ternani”

Fino al prossimo 27 settembre, presso l’Hotel La Torre di Palinuro, sarà possibile visitare la mostra fotografica “La Grotta dei Ternani”, un’iniziativa che accende i riflettori su una delle cavità più affascinanti ma ancora sconosciute del Cilento. Oltre un chilometro di sviluppo sotterraneo, in un ambiente ipogenico riccamente concrezionato, completamente aereo ma raggiungibile solo dal mare: un patrimonio naturale di straordinario valore, oggi restituito allo sguardo del pubblico grazie al lavoro del collettivo uPIX – Fotografia Ipogea.

Le immagini esposte – molte delle quali già premiate in concorsi fotografici nazionali e internazionali – sono frutto di complesse sessioni di esplorazione e documentazione svolte da uPIX, gruppo speleologico specializzato nella fotografia in ambienti ipogei, sia naturali che artificiali. Il collettivo è noto anche per le sue collaborazioni con realtà rilevanti del territorio, tra cui le Grotte di Pertosa-Auletta, per le quali ha curato il depliant illustrativo.

La Grotta dei Ternani invece è completamente aerea, anche se attualmente l’accesso può avvenire soltanto dal mare sotto Tenuta Punta Galera (www.tenutapuntagalera.it), una delle più prestigiose location per eventi nel cuore del Parco Nazionale del Cilento. Si distingue per la sua morfologia labirintica e la facilità di percorrenza: una grotta sub-orizzontale, esplorabile a piedi senza attrezzatura tecnica, a eccezione di un casco e una torcia. Le sale interne – alcune di dimensioni monumentali, con volte che sfiorano i 25 metri di altezza – ospitano un trionfo di concrezioni: stalattiti, stalagmiti, colonne, formazioni eccentriche e rare formazioni filamentose note come “capelli d’angelo”.

Ma è soprattutto la presenza di un lungo lago sotterraneo di acqua dolce, situato a livello del mare ma privo di salinità, a conferire unicità alla grotta. Un ambiente così particolare da sorprendere anche gli speleologi più esperti, considerando la vicinanza alla Grotta Sulfurea e la tipica presenza di acque solfuree nella zona.

Una storia di esplorazione lunga oltre 40 anni

La scoperta della Grotta dei Ternani risale al 1979, quando due speleologi del Gruppo Grotte “Pipistrelli” di Terni individuarono l’ingresso dal mare. Rendendosi conto dell’estensione e della complessità del sistema ipogeo, coinvolsero il Gruppo Speleologico UTEC di Narni, dando vita a una campagna esplorativa congiunta che culminò nel 1983, anno in cui la scoperta fu presentata pubblicamente presso il cinema Mattinale di Palinuro.

Successivamente, nel 1984, fu il turno del Circolo Speleologico Idrologico Friulano (CSIF) di Udine, che – ignaro delle esplorazioni precedenti – tentò l’accesso e, dopo anni di difficoltà logistiche, riuscì a entrare nel 1988. Fu proprio il CSIF a completare nel 1989 la prima mappatura topografica completa, misurando uno sviluppo di 865 metri e identificando le principali sale e gallerie.

Il valore morfologico della grotta è notevole: si tratta di un sistema ipogenico multilivello, con piani sovrapposti e salti di quota generati dallo stazionamento in epoche diverse della falda sulfurea. Alcuni livelli superiori e inferiori oggi risultano inaccessibili o sommersi, ma potrebbero celare ulteriori sviluppi del sistema.

Il collegamento con la Grotta del Presepe, un unico sistema ipogeo

Dal 2020 le esplorazioni sono riprese con nuovo slancio grazie al Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila (GGFAQ), affiancato da decine di speleologi di varie regioni. Due membri del team, anche subacquei, hanno avuto l’intuizione di verificare un possibile collegamento con la vicina Grotta del Presepe, una cavità subacquea decorata da stalagmiti simili a piccole statue votive. Il 12 luglio 2020, grazie a un passaggio stretto tra le due grotte, è stato realizzato il collegamento fisico, trasformando le due cavità in un unico sistema.

Il percorso è tanto affascinante quanto complesso: si entra dalla Grotta del Presepe con equipaggiamento subacqueo, si attraversa un lago interno, ci si toglie le bombole e si procede a carponi attraverso lo stretto “Sentiero del Serpente”, fino a sbucare nella Grotta dei Ternani. L’uscita avviene poi attraverso un altro condotto che riporta in mare aperto nei pressi di Punta Galera.

L’ultima fase delle esplorazioni si sta concentrando sul sifone terminale della Grotta dei Ternani. Nel luglio 2021 sono stati scoperti nuovi condotti sommersi e una camera d’aria subacquea, il che lascia presagire ulteriori prolungamenti. Le moderne tecnologie digitali stanno permettendo di mappare con precisione queste nuove scoperte, facendo superare al sistema ipogeo la soglia del chilometro di sviluppo.

L’ipotesi di un ingresso superiore

Nonostante l’attuale accessibilità solo via mare, i recenti rilievi topografici e le osservazioni geologiche del terreno sopra la grotta suggeriscono la possibilità di un ingresso a monte, forse crollato o ostruito. A conferma di questa teoria, nel 1989 il CSIF rinvenne lo scheletro di un gatto nella sala principale, circostanza che difficilmente si spiega con l’ingresso via mare. Un accesso superiore potrebbe rendere più agevole l’esplorazione e valorizzazione turistica del sito, che si inserisce nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in un’area dove le attività speleoturistiche sono ancora concentrate sulle più note grotte marine.

La mostra allestita all’Hotel La Torre permette, anche a chi non è speleologo, di vivere l’emozione dell’esplorazione attraverso l’occhio sensibile di uPIX. Gli scatti raccontano la maestosità della grotta e la pazienza necessaria per penetrarne i segreti. Per approfondimenti sulle esplorazioni, è possibile consultare la documentazione pubblicata su www.francescopapetti.it/relazioni-attivita e la playlist dedicata “Capo Palinuro” sul canale YouTube youtube.com/francescopapetti.
Foto copertina uPIX uNDER PIXel

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