Cilento nel Piano nazionale di prevenzione, Gal Casacastra: «Diventi laboratorio di ricerca»

| di
Cilento nel Piano nazionale di prevenzione, Gal Casacastra: «Diventi laboratorio di ricerca»

di Marianna Vallone

Il “Modello Cilento” è stato inserito nel Piano nazionale della prevenzione 2020/2025 dalla Conferenza tra lo Stato e le Regioni. Lo annuncia
il vicepresidente del Gal Casacastra e sindaco di Cuccaro Vetere, Aldo Luongo
, coordinatore del progetto “Cilento Terra di Centenari”, ideato dal Gal che si basa sullo studio della longevità, caratteristica fortemente presente nelle popolazioni cilentane, che ha ottenuto un altro importante riconoscimento. «E’ di questi giorni la comunicazione da parte dell’onorevole Nicola Provenza, che ci ha accompagnato in questo percorso e a cui va il ringraziamento di tutto il nostro territorio».

«Il progetto mosse i primi passi nel 2016, quando – afferma ancora il vicepresidente Luongo – il Gal Casacastra fece sua l’idea che la longevità delle popolazione del Cilento potesse diventare un forte elemento di promozione del nostro territorio. Fondamentale è il ruolo della parte scientifica coordinata dal professore Salvatore Di Somma e che vede la partecipazione di importanti università, quali Università La Sapienza di Roma, Lund di Malmoe (Svezia) e San Diego California».

Il progetto è stato in questi anni presentato nel 2018 a Roma presso la Camera dei Deputati, ricevuti da Provenza, nel 2019 a Matera in occasione delle celebrazioni di Matera Capitale Europea della Cultura e a Milano presso la sede di rappresentanza della Regione Campania.

«Il brand “Cilento terra di centenari” a cui come Gal stiamo lavorando, presuppone lo sviluppo ed il miglioramento dei servizi del nostro territorio, siano essi infrastrutturali, che legati all’accoglienza e all’ospitalità nonché all’offerta sanitaria. – ha aggiunto Luongo – Oggi possiamo dire che grazie all’inserimento del “Modello Cilento” nel Piano nazionale della prevenzione per il quinquennio 2020/2025, si aprono importanti prospettive che devono indurre noi tutti a pensare ad un nuovo modello di sanità, soprattutto per le nostre aree interne, e ci porti alla valorizzazione di nuove forme organizzative, si pensi alla medicina di prossimità e alla telemedicina, a cui molta attenzione viene data anche nelle fasi di programmazione dei fondi del Recovery Fund».

«Lavoriamo affinché il Cilento diventi un laboratorio di ricerca scientifica, che darà sicuramente benefici anche al turismo», ha aggiunto Luongo che non ha nascosto che il tutto è solo l’inizio di un percorso il cui obiettivo è lavorare per candidare il Cilento a sesta blue zone del mondo.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata