Cilento, 7 processi in 5 anni per il sindaco. Il caso in parlamento: «Gravi conseguenze fisiche e morali»

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Cilento, 7 processi in 5 anni per il sindaco. Il caso in parlamento: «Gravi conseguenze fisiche e morali»

Il caso dei sindaco Cesare Festa è arrivato in parlamento, attraverso un’interrogazione inviata al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e ai ministri della Giustizia e della Difesa. L’ex sindaco di Pisciotta in poco meno di 5 anni ha raggiunto il record dei procedimenti penali, ben sette, ai quali è stato sottoposto per il suo incarico istituzionale. Festa ha ricoperto la carica di sindaco di Pisciotta dal 5 aprile 2005 al 7 novembre 2005 e dal 29 maggio 2007 al 3 aprile del 2011. In meno di 5 anni, durante i quali ha svolto il mandato di primo cittadino, Festa è stato sottoposto a 7 procedimenti penali dinanzi ai giudici dell’udienza preliminare e ai giudici per le indagini preliminari del tribunale di Vallo della Lucania, imputato di reati connessi alla sua carica istituzionale, ma venendo sempre assolto con formula piena. A renderlo noto è lo stesso sindaco che ora ha deciso di rivolgersi al parlamento per chiedere se ci siano state eventuali anomalie. 

Il caso «Dall’analisi dei procedimenti penali, si può evincere che gli stessi sarebbero stati imbastiti – dice il sindaco Festa – sulla base d’indagini stravaganti e, a volte, anche prevenute, da parte della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, a suo tempo guidata dal sostituto procuratore, dottor Alfredo Greco; da notizie in possesso dell’interrogante, nel caso di specie, si sarebbe trattato certamente di un episodio di ‘malagiustizia’, che ha generato conseguenze fisiche e morali gravissime ai danni del sindaco pro tempore Festa, il quale si sarebbe visto leso ingiustamente nella sua dignità di persona perbene, incensurata e di amministratore pubblico integerrimo, oltre ad aver riportato gravissime patologie cardiache e depressive». Una vicenda sulla quale Festa chiede l’intervento anche dei ministri della Giustizia e della Difesa che chiede che venga trasmessa una informativa al Consiglio superiore della magistratura, «considerato che, sulla base di quanto espresso, – continua nell’interrogazione – i vertici dell’arma dei carabinieri, altresì, avrebbero proceduto al trasferimento di un maresciallo del Corpo (signor Domenico Castiello) ai tempi in stanza presso la caserma di Pisciotta, e personalmente coinvolto nelle indagini effettuate a carico del Festa».

L’interrogazione Festa chiede ai ministri e al senatore gasparri «quali orientamenti intendano esprimere e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, ciascuno in base alle proprie competenze, per fare opportuna chiarezza in merito all’annosa e duratura problematica che ha coinvolto il sindaco pro tempore di Pisciotta Cesare Festa». Poi aggiunge: «Se il ministro della giustizia non ritenga opportuno avvalersi dei poteri ispettivi conferitigli dall’ordinamento, per individuare eventuali anomalie nei procedimenti penali che hanno coinvolto il Festa, nonché per comprendere le effettive ragioni relative alle denunce subite negli anni in cui ha ricoperto l’incarico di sindaco». E ancora: «Se il ministro della Difesa sia a conoscenza dei motivi che hanno indotto gli organi competenti dell’arma dei carabinieri a ritrasferire presso la caserma di Acquavella, nel Cilento, il maresciallo Domenico Castiello che, per evidenti ragioni di incompatibilità ambientale, era stato allontanato dalla caserma di Pisciotta e trasferito presso la caserma di Castel San Giorgio dopo aver preso parte alle attività che avevano determinato le imputazioni a carico del sindaco Cesare Festa, risultate insussistenti agli organi giudicanti».

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