Cilento, gigantesca statua di Padre pio su terreno franoso: il progetto avanza ma è polemica

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Cilento, gigantesca statua di Padre pio su terreno franoso: il progetto avanza ma è polemica

Un nuovo tassello si è aggiunto al progetto della gigantesca statua di Padre pio che sarà costruita su una collina a Ogliastro Cilento. Il mese scorso, infatti, con un protocollo d’intesa, la Fondazione Alessandro e Teresa Martino, del Cardinal Martino di Salerno, ha aderito alla costruzione e al centro ricerca, senza però essere indicato con precisione l’intervento economico con cui la Fondazione interviene nell’opera. E’ il Fatto quotidiano ad occuparsene, in un articolo firmato da Alessia Chiriatti. «Un impegno fisso e inderogabile, – si legge sul giornale – quello assunto dalla Fondazione Martino con la firma del protocollo, che la obbliga a pagare una penale del 10% dei totali 150 milioni nel caso in cui decidesse di ritirarsi dall’accordo con il comune di Ogliastro, che a sua volta prende in carico le spese progettuali». 

Le polemiche non mancano L’ipotesi di realizzazione di una statua di Padre Pio su una collina tra Ogliastro e Prignano che dovrebbe costare oltre 150mila euro, proprio non va giù. La portavoce di minoranza del Comune di Ogliastro Cilento, dopo aver fatto partire una raccolta firme che in poco tempo ha registrato centinaia di adesioni, ha anche chiesto al vescovo della diocesi di Vallo della Lucania Ciro Miniero di poter intervenire sul caso. Il monumento, che dovrebbe essere alto 85 metri, dovrebbe diventare tra i più alti del mondo, ben oltre quella del Cristo Redentore di Maratea. Il progetto dovrebbe essere ancora trasferito su carta. Intanto il plastico è costato 8mila euro, soldi avuti da un pasticcere torinese ma originario del posto che avrebbe immaginato la statua, dopo essere guarito da un male apparentemente incurabile. 

Terreno franoso Ma, oltre alle polemiche, quello che maggiormente preoccupa è il terreno sul quale dovrebbe sorgere la costruzione. «Sulla collina del Tempone c’è una frana di tipo P4 (“molto elevata”): tutto documentato dalle mappe dell’autorità del Bacino del Sele, – scrive il Fatto quotidiano – dai cui studi emerge che in realtà gran parte del territorio di Ogliastro è interessato da un dissesto idrogeologico. Tradotto vuol dire che la collina non può essere interessata da aumenti di volumetria, e dunque da nuove costruzioni, ma solo da eventuali opere di risanamento». 

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