Cinghiali, incidenti stradali e danni all’agricoltura, Maurano: «Il Parco deve rispondere con i fatti, non con le parole»

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Cinghiali, incidenti stradali e danni all’agricoltura, Maurano: «Il Parco deve rispondere con i fatti, non con le parole»

Interi branchi di cinghiali avvistati a passeggio in strada in Cilento e tra le case. Non accade nei paesi di montagna e lontano dai centri abitati, ma anche a mare, nei comuni in pianura, dove da anni continuano a registrarsi danni all’agricoltura e incidenti stradali provocati dagli ungulati. Non mancano le segnalazioni, le iniziative private e le petizioni, come quella presentata un anno fa a Castellabate dal consigliere comunale di minoranza, Luigi Maurano. «A distanza di un anno dalla presentazione della petizione per la risoluzione del problema dei cinghiali nel territorio di Castellabate ma più in generale nell’intero Cilento niente di concreto è stato fatto. – dice il consigliere – Se le Istituzioni preposte e i loro rappresentanti avessero avuto la stessa celerità d’azione con la quale hanno fatto annunci per non far esplodere la protesta, a quest’ora il problema sarebbe già stato risolto».

«La nostra petizione – continua Maurano – era un grido di disperazione più che di contestazione di tanti contadini, imprenditori agricoli e cittadini che sono letteralmente circondati da questi animali non appartenenti all’habitat naturale delle nostre zone. Tesi avvalorata dalla constatazione della scomparsa di tante altre specie e tante piante da sempre presenti nel territorio cilentano, con conseguente rischio per la biodiversità». Il riferimento è all’ente Parco e ai Comuni: «È superfluo ricordare a chi ha potere esecutivo i danni derivanti dalla presenza massiccia dei cinghiali: incidenti stradali ( l’ultimo proprio l’altra sera nel Comune di Castellabate), frane derivanti dalle continue distruzioni di muri nelle campagne, impoverimento della flora e delle fauna e devastazione dei campi coltivati. Siamo in presenza, quindi, di un pericolo per la sicurezza dei cittadini, per la tutela e conservazione del territorio e per lo sviluppo dell’agricoltura. – e aggiunge –  Ogni mese che passa è una sconfitta per tutte quelle Istituzioni (Parco e Comune) e per i loro vertici (presidente e sindaco) che hanno la possibilità di agire e invece rimangono inermi, nascondendo dietro annunci la propria incapacità o mancanza di volontà di risoluzione del problema. L’aumento di qualche unità dei selecontrollori non solo è una soluzione inefficace, poiché in questi anni tale figura non ha prodotto risultati significativi, ma anche riduttiva e non curante dei tanti consigli che vengono dagli esperti (agricoltori in primis)».

Per Maurano: «Il Cilento ha tre risorse importanti e potenzialmente trainanti: agricoltura, pesca e turismo. La prima – dice – sta per essere assassinata dall’incapacità decisionale e gestionale di chi è ai vertici di questi Enti ma non percepisce i reali problemi della base, la seconda è continuamente ostacolata e vincolata e la terza – conclude – potrebbe essere valorizzata in maniera più consona all’evoluzione dei tempi. I contadini, gli imprenditori agricoli, i cittadini sono stanchi, sono arrabbiati, sono disillusi. Il Parco e il Comune devono rispondere con i fatti, il tempo delle parole è finito».

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