Coldiretti: «Dopo strage la castagna è salva», si stima 20% di aumento

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Coldiretti: «Dopo strage la castagna è salva», si stima 20% di aumento

Dopo anni drammatici che ne avevano fatto temere la scomparsa torna a crescere la produzione di castagne Made in Italy con un aumento stimato in media del 20 per cento rispetto a un 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta segnato da feste e manifestazioni. «Quest’anno si festeggia – sottolinea la Coldiretti – una storica rinascita». «Il raccolto di castagne Made in Italy con una qualita’ comunque ottima risalira’ quest’anno – stima la Coldiretti – oltre i 20 milioni di chili, pur restando al di sotto della media. La situazione e’ in realta’ a macchia di leopardo lungo la Penisola con una ripresa dei raccolti che arriva al 50 per cento in Toscana mentre il raccolto e’ ancora in calo in Basilicata. A pesare sulla ripresa e’ stata – precisa la Coldiretti – anche l’attivita’ di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, che ha dato risultati positivi nei castagneti di molte regioni, pur se saranno necessari anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.

«Il castagno – rileva Coldiretti – riveste peraltro un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La produzione made in Italy – precisa la Coldiretti – conta ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop mentre in Campania e’ riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop».

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