Negli sms dei ragazzi da Capaccio a Stio: “Il Cilento è….Profumo di libertà”

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Negli sms dei ragazzi da Capaccio a Stio: “Il Cilento è….Profumo di libertà”

È l’originale for­mula di approccio scelta dal Cts, dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e dalla Provincia di Salerno, per proporre al mondo dei giovani cilentani l’iniziativa "Libri in viag­gio nel Parco" in occasione della campagna "Ottobre piovono libri" realizzata in collabo­razione con il Centro per il Libro e la Lettura e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Dei 250 sms spediti dal 17 al 30 settembre ne sono stati selezionati 40. Il Cilento è … A riempire i punti sospensivi arrivano oltre 250 sms scritti da ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, invitati dal Centro Turistico Studentesco e Giovanile ad esprimere con un sms il loro amore per il Ci­lento. 160 carat­teri di ticchettio fantasioso e poetico per but­tare giù la frase più bella che potesse descrive­re il territorio in cui vivono.

Gli autori dei mes­saggini faranno parte delle quattro squadre sorteggiate che il 25 ottobre prossimo si sfide­ranno nel rispon­dere ai quiz lette­rari nel tea­tro comunale di Laurino. La gara si ba­serà sulla cono­scenza di due te­sti: "Il giro del mondo in 80 gior­ni" di Jules Verne e "Una passeggiata nei boschi" di Bill Bryson.

La prima squadra classificata vincerà 10 bo­nus da 100 euro in libri. Ma cosa hanno scrit­to i ragazzi negli sms selezionati? Che cos’è per loro questo Cilento? Per Serena di Agropo­li è «la pasta al forno di mia nonna», mentre per Sara di Capaccio «un dipinto di mille colo­ri, pieno di onori». Senza giri di parole invece Manuel di Perito per il quale il Cilento è «il principio del meglio». Eliana di Trentinara az­zarda «la terrazza dove lo spettacolo lo ammi­ri in diretta senza il bisogno di cambiare cana­le», mentre Maria Carmela di Piaggine rispon­de «scoprilo da te!» Da comizio la definizione di Oreste di Valle dell’Angelo che ritiene il Ci­lento «un’oasi nel deserto del mezzogiorno». Non male nemmeno il messaggino di Andrea di Agropoli che scrive: «dove la gente si scam­bia ancora il pane». Poi c’è Giovanni di Felitto che parla di «profumo di libertà».

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