Confesercenti scende in Piazza: «Crisi sempre più drammatica»

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Confesercenti scende in Piazza: «Crisi sempre più drammatica»

di Maria Emilia Cobucci

L’andamento delle crisi è sempre più veloce inesorabile e drammatico. Anche l’Istat certifica nuovamente un calo drammatico dei consumi da parte delle famiglie italiane, una contrazione evidente nelle scelte giornaliere dell’ economia reale, file alle mense sempre più lunghe, disperazione sociale e l’abbandono sempre più evidente alle fragilità dell’animo umano alla mano tesa della criminalità sotto tutte le sue forme.

Nuovamente Pasqua e pasquetta in lockdown con consumi limitati in linea con quelli dello scorso anno che certamente, tranne per gli addetti della filiera alimentare legata alla tradizione, non fanno saltare di gioia i mercati e le imprese. Le restrizioni cancellano la tradizionale ‘gita fuori porta’ di Pasquetta: quest’anno, quasi 8 italiani su 10 festeggeranno il Lunedì dell’Angelo a casa propria, mentre appena il 2% lo trascorrerà in viaggio.

È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Assoturismo Confesercenti in occasione delle festività pasquali.

In particolare, a trascorrere la Pasquetta nella propria residenza sarà il 76% degli italiani – il 78% nelle regioni del Mezzogiorno e delle Isole -, cui si aggiunge un 2% che la passerà in una seconda casa di propria proprietà. Contrariamente al detto popolare, sarà certamente più una Pasquetta ‘con i tuoi’ che ‘con chi vuoi’: l’11% passerà la giornata a casa di parenti, mentre a casa di amici, in media, si recherà solo il 3%, quota che sale al 6% nelle regioni del Nord Est.

«Bisogna recuperare un gap spiacevole e mortificante e dopo 14 mesi la crisi economica è cristallina al pari di quella sanitaria e sociale, – dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito, – intere categorie barcollano tra la possibilità concreta di chiudere per sempre la propria attività e quella di restare in piedi ma senza fiducia e con la reale prospettiva di indebitarsi all’inverosimile.

Un ‘effetto restrizioni’ sui viaggi che sta contagiando anche la prossima stagione estiva. Tanto che le prenotazioni, che pure avevano dato qualche segnale di vitalità ad inizio anno, soprattutto per le mete balneari, si sono completamente bloccate: nonostante il 44% degli italiani voglia organizzare una vacanza per questa estate, solo il 5% dichiara di aver già prenotato. Ma a questo si aggiunge un ulteriore 17% – circa 6 milioni di persone – che vorrebbe prenotare ma aspetta di capire l’evoluzione della situazione.

La campagna di vaccinazione di massa rappresenta l’ultima soluzione possibile per cercare di salvare la stagione turistica e ritornare alla nuova normalità bisogna assolutamente garantire lavoro e riaperture, nel rispetto delle indicazioni sanitarie, gli “Americani” hanno già dirottato, almeno ad oggi, le loro vacanze in Grecia e il resto dell’ utenza straniera non ritiene sicura una vacanza in Italia a causa dei collegamenti e della mancata strategia di comunicazione. Potremmo recuperare qualcosa se ci fossero le garanzie di una campagna vaccinale capillare e per tutte le categorie economiche per riuscire in extremis ad attrarre qualche fetta di turismo estero ma nonostante gli sforzi profusi, e con le colorazioni attuali delle nostre regioni, non è possibile organizzare una comunicazione precisa.

Ci limiteremo, probabilmente, come per il 2020 a ragionare sul turismo domestico sempre se ci sarà la percezione di una campagna di vaccinazione e di una strategia equa, capillare e sicura per tutte le regioni. Sperequazioni evidenti gioverebbe o penalizzerebbero territori e regioni, paradossalmente anche all’ interno delle stesse regioni, e questo potrebbe determinare la morte economica di intere comunità che non aspettano altro di ripartire.

Un disastro da evitare adesso entro questo mese di Aprile con una Pasqua che ha già determinato mancati introiti per milioni di euro e che rappresenta l’ennesimo appuntamento “saltato” dopo le solite promesse, in un nuovo anno il 2021 che dai più era stato annoverato l’anno della riscossa e della ripartenza. Non sara così. Lavoriamo adesso per protocolli sicuri e garantiti, lavoriamo adesso per una data vera di ripartenza per tutti, lavoriamo adesso per una campagna di vaccinazione uniforme lavoriamo adesso per non far fallire il sistema Italia. Domani è oggi. Non bisogna più perdere un solo attimo bisogna sostenere una ripartenza nel rispetto delle regole perché, – conclude il presidente Esposito, – l’alternativa all’ ennesimo “dl” è rappresentata dall’impoverimento e dal fallimento di migliaia di imprese, piccole imprese, e relative famiglie. Proprio per questo, il prossimo 7 Aprile, saremo in piazza, con un sit-in di protesta difronte la prefettura, con le nostre categorie, nel rispetto delle indicazioni sanitarie e di concerto con le istituzioni, per dare forza e sostegno ad una importante iniziativa nazionale di Confesercenti che ci vedrà impegnati, anche nella consegna di un documento ai Prefetti, per sollecitare il governo e le istituzioni tutte a fare meglio e rapidamente per far uscire le imprese dalla pandemia attraverso un “dl imprese” che raccolga le effettive richieste delle categorie».

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