Cooperative di comunità sono legge in Campania, svolta per piccoli comuni

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Cooperative di comunità sono legge in Campania, svolta per piccoli comuni
Maria Ricchiuti

di Marianna Vallone

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la attesa norma sulle Cooperative di Comunità, su proposta di legge della consigliera regionale cilentana, Maria Ricchiuti.

La cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, è un modello che crea sinergia e coesione in una comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni rispondendo così ad esigenze plurime di mutualità. Diversi gli ambiti, dall’assistenza, ai servizi di mobilità, al patrimonio culturale, storico e turistico. Si tratta di un fenomeno che nasce in luoghi caratterizzati da scarsità di risorse,

«La Regione Campania riconosce il portato valoriale della cooperazione di comunità anche nel suo impatto produttivo ed economico, dando un’opportunità di recupero e rinascita a contesti sociali svantaggiati e facendo leva sul senso di identità e attaccamento alle origini. – spiega Ricchiuti – Grazie a tutti gli attori istituzionali, imprenditoriali e associativi per il prezioso ed insostituibile contributo, al fine di massimizzare il benessere collettivo.

«Le cooperative di comunità rappresentano un modello di innovazione sociale grazie al quale i cittadini diventano, allo stesso tempo, produttori e fruitori di beni e servizi, in sinergia con le istituzioni, le associazioni e le imprese di un determinato territorio. In questo modo si riscopre la storia di una comunità, l’appartenenza ad una terra e si rivoluzionano l’idea dell’abitare. È un tema opposto a quello dell’espatrio, dell’abbandono e siamo sicuri che contenga una chiave per il futuro», ha aggiunto Antonio Gesummaria, presidente Confcooperative Habitat Campania.

Soddisfatto anche il presidente di Confcooperative Campania, Antonio Borea: «La legge è un atto che attendavamo per dare legittimità alle realtà che in questi anni sono nate dal basso per mettere in rete bellezze del territorio e competenze. Grazie alle cooperative di comunità sarà possibile dare un’accelerata alla produzione e alla fruizione di beni e servizi nelle aree interne, nelle aree metropolitane disagiate e nei piccoli comuni, offrendo ai giovani – ma anche ai meno giovani – disposti a mettersi in gioco, un’opportunità occupazionale. Ringraziamo Maria Ricchiuti per l’iniziativa legislativa e per aver accolto la nostra esperienza in materia recependo le nostre osservazioni ed i nostri emendamenti».

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