Coronavirus, imprenditore di Sapri dona ventilatore polmonare all’ospedale Immacolata

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Coronavirus, imprenditore di Sapri dona ventilatore polmonare all’ospedale Immacolata

di Marianna Vallone

Tra raccolte fondi e donazioni di gruppo, spunta chi, da solo, acquista uno degli ultimi e più tecnologici ventilatori polmonari per donarlo all’ospedale della città in cui è nato 75 anni fa. Aniello Vincenzo Ferraiuolo, imprenditore, ha voluto dare un segnale di amore e rispetto per il suo paese e per il presidio ospedaliero dell’Immacolata. Si tratta di un ventilatore polmonare Trilogy Evolution di supporto per le terapie messe a dura prova anche dal Coronavirus, per la ventilazione invasiva e non invasiva in pazienti adulti e pediatrici. La consegna, all’ospedale, è avvenuta questa mattina alle 12.00 direttamente nelle mani del direttore sanitario dell’Ospedale di Sapri, Rocco Calabrese. Il suo è un atto di concreta generosità che assume ancor più rilievo in un momento di evidente crisi economica, e che rafforza i valori legati alla solidarietà ed al bene comune, valori imprescindibili per chi ad un certo punto della sua vita ha dovuto lasciare il paese natale.

«L’ho fatto in memoria di mia madre e di mio padre – spiega al giornaledelcilento.it – Sono sicuro che usciremo da questa emergenza». La sua storia è singolare, è quella di un imprenditore che non si è mai fermato: ha sempre lavorato, spostandosi in tutta Europa, Ora vive tra Modena e la Francia, dove ha le sue aziende. Ma con il pensiero torna sempre al Corso Garibaldi, dov’è cresciuto. L’ospedale di Sapri è stato individuato dalla Regione per essere tra i presidi ospedalieri territoriali, con un reparto Covid, considerati in prima linea per fronteggiare l’emergenza coronavirus in caso di necessità. Con questa donazione Ferraiuolo ha voluto dare il suo contributo per aiutare medici e sanitari, che sono i veri eroi di questa battaglia. La gara di solidarietà ha mostrato il vero, nobile, carattere dei cilentani nei momenti di difficoltà, anche di quelli che vivono lontano, mostrando in maniera tangibile il loro attaccamento a questa terra e all’ospedale di Sapri.

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