Coronavirus nel golfo di Policastro, tra ritardi e paure: il caso in procura

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Coronavirus nel golfo di Policastro, tra ritardi e paure: il caso in procura

di Mar. Val.

«Per la non univocità di informazioni e il relativo corto circuito, ho già notiziato la Procura della Repubblica di Lagonegro e il corpo dei carabinieri per fare luce su questa vicenda. Vogliamo chiarezza, si tratta di una abnorme quanto pericolosa distrazione». A comunicarlo attraverso la sua pagina Facebook è stato il sindaco di Sapri, Antonio Gentile. «Il mio compito – ha detto – è garantire al massimo la vostra sicurezza e sono al lavoro per anticipare i tempi e acquisire tutte le informazioni necessarie; è la superficialità che mi preoccupa, non l’eccesso di prevenzione».

Il riferimento è al caso di positività al coronavirus – il primo – registrato nel golfo di Policastro, nel Comune di Vibonati. Si tratta di un noto medico di 58 anni che abita in località Fortino, e che era in auto isolamento insieme al figlio, quest’ultimo giunto da Milano il 25 febbraio.

Varchi d’accesso presidiati dalle forze dell’ordine, volontari impegnati da settimane a distribuire la spesa, cittadini in trincea, amministratori comunali al lavoro. Non sono bastati a tenere fuori dal golfo di Policastro il virus, che è entrato silenzioso portando polemiche, paure ed ansie.

La vicenda è ancora poco chiara. L’uomo è risultato positivo al tampone effettuato venerdì mattina. Il direttore sanitario del Distretto71, Rocco Calabrese, ha fatto sapere ieri in diretta su SapriLive.com di aver messo a disposizione del medico in questione la possibilità di fare il tampone, facendolo giungere direttamente con mezzo proprio da casa sua nei pressi del pretriage dell’ospedale Immacolata, senza entrare all’interno. Il tampone, fatto all’esterno del presidio ospedaliero, (come di prassi succede negli ospedali del Nord, ha detto) è stato poi inviato al Ruggi D’Aragona per essere analizzato. «Forse c’è stata qualche discrasia nel rapporto tra gli enti locali e il dipartimento di prevenzione», ha anche sottolineato il direttore sanitario.

Venerdi pomeriggio, appresa la notizia dell’esito positivo del tampone, il Comune di Vibonati ha fatto sapere «che la persona in questione era già sottoposta allo stato di quarantena da molti giorni. Il sindaco e le autorità sanitarie competenti – scriveva – stanno procedendo a ricostruire la rete di rapporti che la persona contagiata e la sua famiglia hanno avuto con l’esterno. – aggiungendo poi – Si precisa che il sindaco, il responsabile della Protezione Civile Comunale ed il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Vibonati non erano stati messi al corrente dal Dipartimento di Prevenzione della quarantena adottata nei confronti del contagiato da parte della responsabile dell’Uopc, nè tantomeno informati dal medico di base del contagiato».

Il Comune, retto dal sindaco Franco Brusco, ha anche ribadito di aver appreso venerdì intorno alle 16,00 di questa situazione. «Quindi, per cortesia, non attribuiteci colpe che non abbiamo. Stiamo facendo l’impossibile per arginare questo grave problema», scrivono sulla pagina ufficiale dell’ente di Vibonati.

Il 58enne positivo, in sintesi, era in quarantena senza che le autorità comunali di Vibonati, né il Comandante della Stazione dei Carabinieri, fossero stati informati.

La vicenda ha messo in allarme la popolazione del golfo di Policastro non tanto per la positività del medico al Covid-19 ma per il presunto mancato rispetto delle regole previste dalla quarantena da parte di alcuni componenti della famiglia. La moglie sarebbe uscita più volte per fare la spesa nella vicina Sapri. E’ lo stesso sindaco di Vibonati a confermarlo nella lettera inviata al sindaco Gentile, al responsabile dei Vigili Urbani di Sapri, Antonio Pompeo Abbadessa, alla dirigente del Dipartimento di Prevenzione Rosa D’Alvano, al direttore sanitario Rocco Calabrese e al maresciallo dei carabinieri della stazione di Vibonati Francesco Barile. Si legge nella lettera l’invito non solo «a riscontrare i presunti contatti intrattenuti dai componenti della famiglia risultata positiva ai testi rapidi Covid-19 ma anche agli avvenuti accessi dei contagiati anche negli esercizi commerciali del territorio di Sapri dove certamente avranno potuto intrattenere rapporti». Brusco chiede infine «che vengano comunicati i titolari degli esercizi commerciali che sono venuti in contatto con la famiglia», ed invita «a sottoporre a test rapido tutti gli operatori sanitari della struttura ospedaliera di Sapri a tutela dei pazienti e delle rispettive famiglie».

Il resto della famiglia del medico, composta da moglie, figlio e suocera, è risultata positiva al test rapido, si attende ora l’esito dei tamponi.

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