Irregolarità nella produzione dell’olio d’oliva, denunciate 3 persone

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Irregolarità nella produzione dell’olio d’oliva, denunciate 3 persone

Il corpo forestale dello stato, ha riscontrato numerose irregolarita nella produzione dell’olio d’oliva all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di diano.

Nel comune di Ceraso è stato scoperto che il M.G. di anni 35, residente a Casalvelino, sversava indiscriminatamente sul suolo le acque reflue provenienti dal suo frantoio oleario, in un’area boscata di pregio di alto fusto di conifere.

Nella frazione Angellara del comune di Vallo della Lucania sono state sequestrate 6 vasche ed è stata denunciata alle autorità giudiziarie D.V.M.R., donna di anni 49 di Vallo della Lucania, sorpresa ad effettuare lo smaltimento di acque reflue direttamente nel torrente “Mennoia” che scorre vicino all’opificio.

Nel comune di Pisciotta sono state denunciate altre due persone, S.C. di anni 54 residente a Pisciotta e S.L. di anni 52 residente a Roma, poiché eseguivano lo scarico di acque reflue, nonché dei residui della sansa proveniente dalla molitura delle olive che, miste alle acque di dilavamento meteoriche, mediante condotte in pvc posizionate nel sottosuolo e non, recapitavano direttamente in impluvi naturali, nonché in terreni confluenti sino al costone a picco sul mare.

L’attività di contrasto ai fenomeni di inquinamento delle acque aveva portato nei giorni scorsi a numerose altre denunce effettuate dagli uomini del corpo forestale dello stato coordinamento territoriale per l’ambiente di Vallo della Lucania.

La normativa in vigore consente uno spargimento uniforme su suoli agricoli dei residui della lavorazione dei frantoi, come forma di riutilizzo e recupero ai fini agronomici. Tuttavia i reflui dei frantoi contengono sostanze chimiche dovute ai residui di fitofarmaci e/o fertilizzanti presenti sul frutto e che permangono nelle acque di vegetazione dopo il processo di produzione.

Il corpo forestale dello stato tiene a precisare che uno smaltimento non corretto, può portare ad un accumulo, in concentrazioni dannose, di tali sostanze con rischio di contaminazione delle colture e dei prodotti destinati al consumo umano. Oltre a ciò, per percolazione, in caso di contemporanee precipitazioni atmosferiche, si possono inquinare anche il sottosuolo e la falda idrica superficiale. Infine, il ruscellamento e peggio ancora lo scarico nelle acque superficiali comportano una marcata degenerazione dell’ecosistema e della qualità delle acque e dei suoli.

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