Covid, dal Cilento la storia di Amedeo: «Senza lavoro, senza aiuto»

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Covid, dal Cilento la storia di Amedeo: «Senza lavoro, senza aiuto»

di Maria Emilia Cobucci

Senza lavoro ma con le spese quotidiane da affrontare. E’ questa la situazione che numerose famiglie italiana si trovano ad affrontare negli ultimi mesi a causa delle difficoltà economiche scatenate dalla pandemia in corso. Una questione delicata che ha riguardato anche Amedeo Fimiani, un cittadino di Scario, frazione costiera del Comune di San Giovanni, senza lavoro dallo scorso 5 novembre. La ditta di slot machine per la quale prestava servizio ha dovuto sospendere la propria attività a seguito del DPCM del 3 novembre e da allora nulla è cambiato. Anzi la situazione è andata peggiorando. Amedeo si è ritrovato nuovamente senza lavoro e in cassa integrazione. Un sussidio quest’ultimo che sebbene siano trascorsi diversi mesi il 52enne di Scario non ha ancora ricevuto. Nonostante le diverse segnalazioni fatte all’Inps, Amedeo è ancora in attesa di un sostegno economico che gli permetterebbe di affrontare dignitosamente la vita quotidiana sua e della famiglia.

Il 52enne, inoltre, deve fare anche i conti con le spese che riguardano Ottavio, il figlio di 6 anni affetto dalla sindrome dell’autismo. Una serie di motivazioni che lo hanno spinto lo scorso 20 febbraio a scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per informarlo circa la situazione drammatica in cui versava la sua famiglia.

«Da quattro mesi sono senza lavoro e ancora non ho ricevuto un centesimo dall’Inps – ha dichiarato – e la situazione adesso è diventata davvero insostenibile. Non ho ricevuto alcun sussidio ma a fine mese sono comunque costretto a pagare l’affitto di casa e tutte le utenze. Andare avanti in questo modo è impossibile. Per tali ragioni, preso dalla disperazione, ho deciso di scrivere al presidente Mattarella per chiedere un suo aiuto. Era l’ultima strada che potevo percorrere”. Attraverso una mail indirizzata alla Presidenza della Repubblica il 52enne ha trovato la forza per rendere pubblica la situazione di profondo disagio che stava attraversando. E dopo 15 giorni per Amedeo è arrivata la piacevole notizia. Il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica aveva visionato le sue richieste e tramite una lettera di risposta ricevuta da Amedeo il 5 febbraio gli veniva comunicato che dalla Presidenza avrebbero fatto presente la situazione all’Inps e alla Prefettura di Salerno. “Era la mia ultima chance e non pensavo che la mia questione fosse attenzionata dal Presidente Mattarella invece mi sbagliavo – ha infine chiosato Amedeo – Adesso spero che tutto si risolva».

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