Covid e scuole, Fortini: «Didattica a distanza necessità ma troppi limiti»

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Covid e scuole, Fortini: «Didattica a distanza necessità ma troppi limiti»

di Giangaetano Petrillo

Dopo le anticipazioni che abbiamo dato nei giorni scorsi, riguardanti le ipotesi sull’apertura delle scuole a Settembre, abbiamo contattato Lucia Fortini, assessore all’Istruzione, alle Politiche Sociali e Giovanili della Regione Campania.

Assessore Fortini, facciamo il punto sulle misure adottate per intervenire in questa fase d’emergenza sul sistema scolastico.
La Regione Campania si è immediatamente attivata per mettere in campo misure di sostegno agli studenti e alle loro famiglie. Con il bando conlefamiglie sono stati messi a disposizione 14 milioni di euro per chi ha figli minori di 15 anni, per bonus dai 300 ai 500 euro che possono essere utilizzati per servizi di babysitter e per l’acquisto di strumenti per la didattica a distanza. Abbiamo fatto uno sforzo enorme proprio perché ci è stato subito chiaro che con l’avvio della didattica a distanza l’istruzione rischiava di essere divisiva creando troppe differenze tra gli studenti. Non tutti infatti, soprattutto in concomitanza con lo smartworking dei genitori, potevano contare su un dispositivo o una connessione a disposizione per studiare online. La didattica a distanza ha rappresentato una sfida organizzativa anche per i docenti, soprattutto per quelli meno giovani che non avevano molta dimestichezza con la tecnologia. La Regione ha organizzato, in questo periodo di emergenza, in collaborazione con Apple e Cisco tre Webinar per il sostegno dell’istruzione a distanza.

Queste misure adottate saranno estese anche dopo l’emergenza pandemica?
Noi tutti ci auguriamo che la scuola possa tornare presto alla normalità e che comunque non ci siano più emergenze nell’emergenza cui destinare risorse. L’impegno per il mondo della scuola e dell’istruzione è sempre stato per la Regione prioritario. Come ha più volte sottolineato il presidente De Luca, in Campania abbiamo realizzato un piano per la scuola unico in Italia. Attraverso i programmi Scuolaviva – 100milioni di euro l’anno da quattro anni – e Scuolaviva in quartiere – 8 milioni di euro l’anno – abbiamo fatto la scelta politica di investire decine di milioni di euro per creare cultura. Per tenere le scuole aperte di pomeriggio, soprattutto in quei quartieri dove ragazzi senza il sostegno della famiglia si ritrovano senza prospettive.

Molte sono state le misure a favore del diritto allo studio, anche prima della pandemia. Penso agli abbonamenti gratuiti per gli studenti. Quali altre misure è possibile adottare perché a molti più ragazzi venga garantito il diritto allo studio?
Tutti gli investimenti fatti dalla Regione per l’istruzione, non soltanto gli abbonamenti gratuiti che lei ha ricordato per i quali ogni anno, dal 2016, vengono stanziati 40 milioni di euro, vanno nella direzione di sostenere il diritto allo studio che è un dovere degli amministratori: senza cultura non possono esserci ne’ libertà né crescita sociale ed economica. Soprattutto in un territorio come il nostro ferito ancora da un’alta dispersione scolastica. Con il bando iostudio, la Regione ha stanziato 7 milioni di euro per dare un contributo di 300 euro a 23.560 studenti delle scuole secondarie superiori per le borse di studio per l’anno scolastico 2019/2020. E’ una misura che punta ad alleggerire il peso economico dell’istruzione dei figli per le famiglie più disagiate ed è quindi uno strumento per la lotta alla dispersione scolastica.

Abbiamo intervistato nei giorni scorsi uno dei tanti studenti campani che dovranno affrontare la maturità in un momento alquanto inedito. Si critica soprattutto l’inadeguatezza del sistema D.A.D., la didattica a distanza.
La didattica a distanza è stata una necessità in questo momento di emergenza, ma ne abbiamo visti tutti i limiti. La differenza di dotazioni tecnologiche tra gli studenti, il rischio di lasciare indietro qualcuno, la mancanza di socialità e di confronto continuo indispensabile per crescere, conoscere e imparare. Nessuno potrebbe considerarla un’alternativa al sistema di istruzione classica. Così come nessuno potrebbe negare l’importanza, anche simbolica, per chi deve affrontare la maturità, di sostenere l’esame in presenza, ma come assessore ho chiesto al ministro che ci vengano fornite tutte le indicazioni perché questo possa svolgersi in sicurezza per gli studenti, i docenti, le famiglie e la comunità tutta.

Le fasce più deboli della nostra società usciranno definitivamente stremate da quest’emergenza che sta sempre più trasformandosi in un’emergenza economica.
In Campania ci è stato subito chiaro che l’emergenza sanitaria sarebbe presto diventata emergenza sociale ed economica e si è deciso subito per la riprogrammazione delle risorse per stare immediatamente vicini ai bisogni dei cittadini. Il Piano Sociale di 900 milioni di euro che la Campania, unica Regione italiana, ha predisposto, ha destinato ben 650 milioni di euro alle Politiche Sociali per misure di sostegno alle persone più fragili della popolazione: studenti, famiglie, lavoratori autonomi, disabili, pensionati, immigrati.

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