Cupole di Paestum, Cetta contro il Comune: «Finanziamenti spesi male, non si può edificare negli scavi»

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Cupole di Paestum, Cetta contro il Comune: «Finanziamenti spesi male, non si può edificare negli scavi»

Circa la questione delle cupole del comune di Capaccio Paestum, l’opposizione tende a denunciare non solo l’edificazione delle sfere nel sito archeologico, ma anche alcuni lavori di riqualificazione che a detta dei consiglieri non sarebbero stati eseguiti nella corretta maniera. Nella stessa rettifica inviata al presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, hanno scritto: «Come consiglieri comunali e come cittadini, non abbiamo esitato a denunciare la miserevole scelta di impegnare circa un milione di euro per la realizzazione di un nuovo marciapiede in calcestruzzo a lato dell’antica cinta muraria, invece di attivare quegli studi ricognitivi e progetti di riqualificazione dell’intera area vincolata, nelle more del finanziamento a suo tempo accordato dal parlamento in conseguenza delle sollecitazioni mosse dall’onorevole Gaetano Fasolino e tanti altri autorevoli parlamentari». Ai microfoni del giornale del Cilento uno dei consiglieri di minoranza, Pasquale Cetta, spiega cosa succede.

Ci spieghi un po’ la situazione. Perché ritiene che il sindaco abbia speso inutilmente il finanziamento di un milione di euro?
Con il finanziamento di 1milione di euro si dovevano fare dei progetti cantierabili da presentare alla comunità europea e alla regione al fine di riqualificare tutta l’area circostante le mura, ma né il consiglio dei ministri né la sovraintenda ha menzionato le loro azioni. Spostamenti, costruzioni e altro, eppure, c’è una legge che vieta severamente ogni tipo di costruzione. Basti solo pensare che per sostenere le cupole è stato fatto un massetto dello spessore di un metro, sopra di questo dei quadroni in cemento. Ecco, quel famoso milione di euro, che il sindaco ha poi utilizzato per farsi il marciapiede davanti il suo albergo fino al mare, riqualificando quello che faceva a lui più comodo, doveva servire ad una riqualificazione totale dell’area. 800 mila euro di marciapiede ed illuminazione. 200mila sono già stati spesi dall’amministrazione precedente per un concorso di idee che poi non ha avuto seguito. Per non parlare, poi, del ministro Dario Franceschini che si è recato in visita privata dal sindaco per discutere, da soli, delle cupole, non mi sembra una cosa corretta. Fatto sta che quei soldi servivano all’intera area, poiché negli anni è cresciuta in maniera abusiva, e dei lavori avrebbero di certo risistemato le cose.

Mi ha citato la legge numero 220 del 5 marzo 1957, di cosa si tratta?
Dice che è costituita una zona di rispetto della profondità di mille metri all’esterno della cinta muraria dell’antica Paestum nel comune di Capaccio, importantissimo è l’articolo 2 il quale afferma che entro l’ambito della zona di rispetto suindicata, come entro le mura, è fatto divieto di eseguire qualsiasi fabbricato in muratura e ogni altra opera che possa arrecare pregiudizio all’attuale stato della località».

Al posto del sindaco, voi della minoranza come avreste sfruttato il finanziamento?
Noi avevamo come proprietà il sottopasso. Ad ovest delle mura c’era il passaggio a livello ferroviario che nel 2004 venne chiuso e all’epoca ricevemmo 5milioni di euro per creare un sottopasso, ma con quei soldi ci hanno fatto anticipo di carta nel corso degli anni e il sottopasso non è stato costruito. E oggi i cittadini che sono a monte della ferrovia sono costretti a fare un giro di diversi chilometri per arrivare a Paestum. Questo era quello che realmente serviva ai cittadini.

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