Da «Giuvann a’serenga» a «o’ Melonaro»: ecco i profili dei delinquenti arrestati nella maxi operazione «Italo»

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Da «Giuvann a’serenga» a «o’ Melonaro»: ecco i profili dei delinquenti arrestati nella maxi operazione «Italo»

Questa mattina, i carabinieri della compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione, a Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Salerno, Torre Annunziata, Boscoreale, Napoli, Trezzo sull’Adda (in provincia di Milano), Porto Potenza Picena (in provincia di Macerata) e Monfalcone (in provincia di Gorizia), ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno su richiesta della direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di 62 persone, di cui 27 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 33 con l’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa ed obbligo di firma. Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, porto abusivo d’armi, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa è partita a dicembre del 2012, in seguito a due rapine avvenuto a Pontecagnano e a Oliveto Citra, con l’utilizzo anche di armi da fuoco.

Gruppo criminale dedito alle rapine

Dall’analisi anche dei dati relativi alle denunce per rapina e  dalle dichiarazioni delle parti offese, il personale del nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Battipaglia ha acquisito e visionato un video relativo alla rapina messa a segno nella sala scommesse Eurobet di Pontecagnano Faiano il 5 dicembre del 2013. In quella occasione gli inquirenti hanno scoperto un filo rosso che legava direttamente quel colpo con altri colpi messi a segno in provincia. Da qui sono scattate le indagini. Grazie alle intercettazioni ambientali nell’auto di Felice Spina, una Renault Clio, le forze dell’ordine hanno ascoltato una conversazione tra Felice Spina e Alessandro Caccavale. I due facevano riferimento alla rapina portata a segno alla pizzeria La Basculla di Pontecagnano avvenuta il 6 gennaio del 2013. In questo modo sono stati identificati i primi tre rapinatori: Biagio Petolicchio (detto Biaggino), Giovanni Noschese (o’ melonaro) e Alessandro Caccavale. Quest’ultimo, secondo chi ha indagato sul caso, spacciava e aveva contatti telefonici con Spina e Mario Trovato

A questo punto delle indagini i carabinieri hanno confrontato il modus operandi della rapina alla Basculla con le altre rapine. Alcune delle armi e dei veicoli adoperati, corrispondevano tra loro. Nello specifico gli inquirenti hanno scoperto che l’Alfa Romeo 147 di colore nero, utilizzata per la rapina alla pizzeria La Basculla di Pontecagnano, era la stessa usata nella rapina alla sala scommesse Eurobet, sempre messa a segno a Pontecagnano. L’auto è risultata essere stata rubata a Salerno, il 5 dicembre del 2012. Inoltre le armi utilizzate per la rapina alla pizzeria, una pistola revolver e un fucile a canne mozze, sono simili a quelle viste dalle persone offese durante la rapina all’Eurobet ed ad un amministratore di un condominio di Pontecagnano, fermato e derubato il 19 novembre 2012. Stesso fucile a canne mozze utilizzato anche il primo luglio del 2012, ad Oliveto, quando quattro persone con passamontagna e guanti, armati anche di una pistola semiautomatica di colore grigio, avevano rapinato una sala giochi, la Fantasy World.

GUARDA IL VIDEO DELLE OPERAZIONI DEI CARABINIERI

In seguito a questi accertamenti e incroci di dati, i carabinieri hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari e il 2 marzo 2013, al bar Blue Moon, hanno scoperto che Giuseppe Pane, nascondeva nella sua auto, una Mercedes Sw, una chiava di un’altra auto con radiocomando per l’apertura a distanza. Pane ha detto ai carabinieri di non sapere a quale vettura appartenesse quella chiave. Gli inquirenti hanno fatto visita anche a Biagio Petolicchio, quello che negli ambienti malavitosi della provincia di Salerno è conosciuto con il soprannome di Biaggino. Nel suo garage era custodita l’Alfa Romeo 147 di colore nero utilizzata per la rapina all’Eurobet ed alla pizzeria La Basculla. Le chiavi nella vettura di Pane appartenevano proprio a questa Alfa nera. Ecco stabilito il primo presunto collegamento delinquenziale tra Pane e Petolicchio. Il garage di Petolicchio, inoltre, è situato proprio vicino al Blu Moon, dove lavorava Giuseppe Pane, che vistosi ormai scoperto, ha cambiato il suo atteggiamento e ha cominciato a collaborare con i carabinieri. Nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato anche altre chiavi di automobili. Pane ha accompagnato anche i carabinieri in un appartemento in via Picentino di Pontecagnano, di proprietà della sua famiglia, ma al momento disabitato, dove questi asseriva di aver custodito le armi e i passamontagna. 

Infatti, giunti nell’appartamento, in una busta di carta di colore nero, deposta all’interno di un armadio in legno, nel corridoio, le forze dell’ordine hanno trovato: un fucile a “canne mozze” con matricola non perfettamente leggibile; una pistola a salve di colore nero, marca Valtro, priva di tappo rosso; 4 passamontagna di cui tre neri e uno di colore blu, di cui tre utilizzati sicuramente nella rapina all’Eurobet, poiché corrispondenti alle immagini video in possesso dei carabinieri che ritraggono le fasi della rapina; 2 paia di guanti, di cui uno bianco e grigio e l’altro grigio e nero, e 3 gubbini, utilizzati nella rapina all’Eurobet.

Giuseppe Pane è stato arrestato per detenzione di armi alterate e per la ricettazione dell’automobile Alfa Romeo 147 – al momento oggetto di rapina – e, dopo le formalità di rito, accompagnato al carcere di Fuorni, a Salerno. I carabinieri perquisiscono anche l’abitazione di Biagio Petolicchio (Biaggino), dove hanno trovato un bilancino di precisione e una dose di cocaina. A casa di Mario Trovato, conosciuto come «Simone o’ milanese», le forze dell’ordine hanno sequestrato 60 grammi di hashish. Trovato è stato arrestato in flagranza di reato, anche se la sua posizione è già complicata e gravata da molteplici precedenti penali, tra cui anche spaccio e rapina. Le perquisizioni proseguono: quella effettuata nell’abitazione di Felice Carraturo, ha permesso agli inquirenti di rinvenire 200 grammi di hashish. Carraturo è finito in manette in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di droga. 

Dalle intercettazioni ambientali è emerso tutto l’intreccio tra i vari componenti da quello che viene definito dagli inquirenti come un vero e proprio clan. Il sodalizio criminale era formato da Mario Trovato, Biagio Petolicchio, Giovanni Noschese, Alessandro Caccavale e da Giusppe Pane. Le successive indagini hanno permesso di individuare quattro gruppi criminali che operavano tra la piana del Sele e Salerno, tutti dediti allo spaccio di droga e alle rapine. Il gruppo che gestiva la base operativa di Salerno è riconducibile al capo promotore Emanuele Barbone, a Pontecagnano Faiano, invece, comandava il gruppo di Felice Spina e Mario Trovato (il quale, con i proventi delle rapine, acquistava ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, del tipo eroina, cocaina e hashish, per la successiva rivendita al dettaglio). A Giffoni Valle Piana, la piazza era gestita da Domenico Lamberti, alias «Mimmo a’mafia». Sempre a Pontecagnano, però, è venuto fuori un altro sodalizio criminale gestito da Michele Degli Angioli e Marcella Pizzo.

Tutti i gruppi criminali individuati, si approvvigionavano di droga nelle note piazze di spaccio di Scampia (nelle contrade delle Vele, la 33 e il villaggio dei Puffi), nonché a Torre Annunziata e Boscoreale (presso i rispettivi Piani Napoli); fra i fornitori identificato e fermato Carmine Fusco, 42enne di Napoli affiliato all’organizzazione camorristica degli Scissionisti, ricercato in quanto condannato alla pena definitiva di 10 anni, 7 mesi e 7 giorni di reclusione, per associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Fusco è stato scovato in un’abitazione di Giugliano il 21 marzo 2013 dove deteneva, fra l’altro, 500 grammi circa di eroina pura, una pressa idraulica per il confezionamento dei «panetti» di eroina e materiale vario per il taglio dello stupefacente.

Gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti promosso e organizzato da Trovato, Spina e De Lucci

Il fermo di questo gruppo criminale prende vita e si sviluppa grazie al monitoraggio telefonico e ambientale dei pregiudicati Mario Trovato, alias «Simone o’milanese», e Felice Spina. Spina e Trovato, oltre a fare uso di sostanze stupefacenti, spacciavano eroina, hashish e cocaina a vari acquirenti e piccoli pusher  –  che fanno da tramite per la cessione di droga a terze persone  –  nei comuni di Pontecagnano, Giffoni sei Casali e Bellizzi. Trovato era «la mente», capo organizzatore e spacciatore, e Spina «il braccio», finanziatore, spacciatore e colui che mette a disposizione la propria Renault Clio per andare ad acquistare la sostanza stupefacente a Salerno da Antonio De Lucci o a Faiano da Pizzo o Degli Angioli per poi spacciarla nei vari punti strategici.

Dalle intercettazioni è emerso che Trovato e Spina compravano la droga da Marcella Pizzo, moglie di Michele Degli Angioli (conosciuto con il nomignolo di «o’chiappariell». Michele Degli Angioli era già agli arresti domiciliari. La piazza gliela controllava la moglie. Ma non solo. C’era anche Antonio De Lucci, detto «Tonino di Salerno», con il quale Trovato, prima del suo arresto, aveva rapporti telefonici. Trovato lucrava sui loro stessi acquisti di droga, 2 euro su ogni bussolotto, guadagnando così, da solo, due volte e cioè sia nello spaccio al dettaglio che già nell’acquisto della droga da De Lucci, all’insaputa di Felice Spina.

Questo modus operandi esce fuori anche nelle intercettazioni nei colloqui in carcere tra Trovato e la moglie, Giovanna Russi. I due fanno chiaro riferimento alla droga dicendo: «Glielo dici a Tonino (Antonio De Lucci ndr), ha detto Simone…a Felice a diciannove…come faceva Simone, a me li dava a diciassette ed io  glieli davo a diciannove…questo devi dire, a Simone a quanto glieli davi, a diciassette…ed a Felice a diciannove!…la cinquanta euro di Felice me la devi portare a me!», nonché anche nelle intercettazioni ambientali tra De Lucci e Spina e tra Spina e Trovato. In pratica, De Lucci vendeva i bussolotti di eroina a 17 euro e Trovato riferiva a Spina che li «pagavano» a 19 euro, lucrando, così, 2 euro su ogni bussolotto di sostanza stupefacente; da qui i carabinieri hanno capito anche come il quantitativo minimo che acquistavano erano 25 bussolotti per volta, in quanto Trovato guadagnava 50 euro (2 euro per 25 bussolotti). «La cinquanta euro di Felice me la devi portare a me!» diceva nelle intercettazioni Trovato.

Sempre grazie alle intercettazioni telefoniche gli inquirenti hanno capito che Degli Angioli e la moglie, Marcella Pizzo, si rifornivano stabilmente di ingenti quantitativi di stupefacenti dal pregiudicato Giovanni Canò, alias «a’ serenga» (siringa), che, a sua volta, si procurava gli ingenti quantitativi di eroina principalmente dal pluripregiudicato Carmine Fusco, appartenente al gruppo criminale degli Scissionisti di Napoli/Scampia.  

Trovato e Spina, dopo essersi riforniti di stupefacenti da De Lucci e Pizzo o Degli Angioli, che, a loro volta, si erano riforniti di stupefacenti dai loro «referenti partenopei», spacciavano a vari acquirenti, tra i quali, Morgan Schiavo, Nicola Di Chiara, Silvio Giannattasio, Sara Contursi, Alessandra Mercurio, Giovanni Amodeo, Alessandro Salvezza, Fabio Esposito, Enrico D’Ascoli, Carmine Morra, Vincenzo Leone, Gaspare Rispoli, Rolando Melella, Riccardo Pisano, Claudio Grieco, Stefano Pezzano e Giuseppe Imperato.

Gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti promosso ed organizzato dai coniugi Degli Angioli e Pizzo

Le intercettazioni telefoniche, con arresti e sequestri di ingenti quantitativi di droga – eroina in particolare – hanno permesso di evidenziare come i coniugi Michele Degli Angioli e Marcella Pizzo, gestivano un vasto traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, con collegamenti delinquenziali con la criminalità organizzata partenopea, dai quali acquistavano ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

Il personaggio napoletano  a cui fanno riferimento per gli approvvigionamenti di droga è Giovanni Canò, conosciuto come «Giuann a’sereng», che vive nella piazza di spaccio partenopea «Case dei Puffi» e il pusher dello scissionista Carmine Fusco, arrestato dal Nor con circa 500 grammi di eroina durante il periodo di «latitanza». I corrieri della coppia erano Patrizio Degli Angioli (fratello di Michele), Donato Campagna, Vittorio Pizzo (fratello di Marcella), Ernesto Daponte, Pasquale Bruno e Luigi Petolicchio. Questi soggetti, nella maggior parte delle occasioni, si recavano a Napoli e prendevano un appuntamento con Canò. Solo Daponte, Bruno e Petolicchio sono stati arrestati in flagranza di reato.

Grazie alle intercettazioni telefoniche, uno dei corrieri, Erneso Daponte, nonché uomo di fiducia di Degli Angioli, è stato arrestato dai carabinieri di Bellizzi il 14 febbraio 2013 con 100 bussolotti di eroina dopo essersi incontrato, poco prima, con alcuni personaggi tra cui Giovanni Canò, che viaggiava a bordo di una Fiat Panda nera. E’ finito in manette anche Pasquale Bruno, dopo l’ennesimo carico di droga, è stato arrestato dalle forze dell’ordine e trovato in possesso di 97 bussolotti di eroina e 6 di cocaina. La droga era arrivata nelle mani di Bruno sempre grazie a Canò e Fusco. I coniugi Pizzo e Degli Angioli hanno trovato immediatamente altri corrieri, tra cui Luigi Petolicchio. Anche Petolicchio, però, ha vita breve: viene arrestato dopo un incontro con Canò e trovato in possesso di 25 bussolotti di eroina e 4 di cocaina. 

Gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti promosso e organizzato da Lamberti alias «Mimmo la mafia»

Ad un certo punto delle indagini, i carabinieri scoprono che Domenico Lamberti si offre per consegnare una partita di eroina a Michele Degli Angioli e alla moglie, Marcella Pizzo. Dalle intercettazioni è emerso subito una fitta rete di traffico e spaccio di stupefacenti principalmente del tipo cocaina, hashish e marijuana, con rifornimenti stabili dai fornitori torresi: Alfonso Fiorente e Adriano Manca. Gli inquirenti hanno identificato anche altri spacciatori, i quali si rifornivano direttamente da Adriano Manca, come Roberto Acampora e Andrea Amarante.

Lamberti, coadiuvato attivamente dalla convivente Sabrina Amato, che si preoccupava di ritirare i soldi dai clienti che erano in debito con Lamberti, spostare la droga da un luogo ad un altro e fare anche da corriere andando a Torre Annunziata da Fiorente, si avvaleva tra l’altro del fidato e pregiudicato Alberto Volpicelli, con il quale dopo pochi mesi dalla chiusura delle indagini, sono stati entrambi arrestati per l’omicidio Persico, con movente legato alla droga per la spartizione del territorio e condannati a 18 anni di carcere in primo grado. 

Gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti promosso ed organizzato Barbone Emanuele

I carabinieri riescono a portare alla luce anche i pusher del parco La Quadra, i quali si rifornivano stabilmente da Fiorenzo Patrone e da Giovanna Ceruso Corrado. Gli inquirenti scoprono che gli spacciatori sono pronti a ricevere 200 bussolotti di eroina. Barbone voleva questa droga e incarica Landi e Villacaro, di andarla a prendere. Scattano le intercettazioni telefoniche tra Borbone e i corrieri. Gli arresti, le intercettazioni, i sequestri e la delineazioni di diversi profili, hanno permesso, senza ombra di dubbio, di ricostruire un sodalizio criminale formato da Emanuele Borbone, figlio adottivo del più noto pluripregiudicato salernitano Antonio Procida, il quale, avvalendosi di altri corrieri e pusher, gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti a Salerno, nel rione di Pastena e la zona di Fratte, sebbene per alcuni mesi, riusciva a gestire gli illeciti affari, nonostante fosse ristretto agli arresti domiciliari, in quanto arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti dal nucleo investigativo di Salerno.

Durante le investigazioni, i carabinieri hanno accertato che Borbone, veniva attivamente coadiuvato, per il traffico e lo spaccio di droga, dalla sua compagna, Assunta Di Giacomo – considerata la cassiera del sodalizio e anche un insospettabile corriere – nonché, in particolare, si avvaleva anche di altri corrieri, come Alessandra Cuomo, che veniva arrestata di ritorno da Napoli con il carico di droga, Gianluca Frasca, che pure veniva arrestato, di ritorno da Napoli, con un altro carico di eroina unitamente al polacco Luksaz, ed un altro polacco e corriere di fiducia a nome Kamil Wozniel. Landi e Emanuele Passero hanno avuto la «capacità delinquenziale» anche di «gestire» alcune giovani ragazze, di cui una in particolare facevano prostituire sulla Litoranea in cambio di sostanza stupefacente con l’introito di percentuali sui profitti sessuali.

Le intercettazioni telefoniche hanno permesso inoltre di evidenziare come Giuseppe Sodano, oltre ad essere il fornitore di droga di Emanuele Passero, prima, e Emanuele Barbone dopo, riforniva anche altri clienti salernitani, come Alfonso D’Amato, detto Giggino, che acquistava la droga, non per uso esclusivamente personale, ma per il successivo spaccio, essendo Giuseppe Sodano un trafficante/spacciatore di droga che vende a «grammi» e quindi non al dettaglio, ma all’ingrosso.

Nel corso delle perquisizioni eseguite questa mattina, lunedì, in occasione dell’esecuzione dell’ordinanza predetta sono stati arrestati in flagranza di reato i seguenti indagati per i motivi a fianco di ognuno di loro specificati: Boccaccini Luigi, spaccio di droga (70 gr. Hashish); D’Amato Alfonso, spaccio di droga (250 gr. Marjuana) armi (1 pistola cal. 7,65); Daponte Ernesto, spaccio di droga (2 gr. Eroina, 1 gr. Coca, 1 bilancino); De Maio Elisa, spaccio di droga (5 dosi di eroina); Giordano Alfonso, detenzione di armi (1 pistola 7,65); Lucci Giovanna, spaccio di droga (marjuana).

Fornitori/distributori all’ingrosso di sostanze stupefacenti eroina, cocaina, eroina ed hashish tra Napoli/Scampia – Vele – Case dei Puffi – La “33” e Torre Annunziata

  • CANO’ Giovanni – Case dei Puffi – alias Giuann a sereng – fornitore di sostanze stupefacenti anche per DEGLI ANGIOLI/PIZZO (cocaina, eroina e hashish);
  • FUSCO Carmine – Giugliano in Campania – fornitore di sostanze stupefacenti per CANO’ Giovanni (eroina) – appartenente al gruppo criminale degli scissionisti arrestato con circa 500 grammi di eroina;
  • IMPROTA Eduardo – Scampia – alias o’ cinese – fornitore di sostanze stupefacenti anche per DE LUCCI Antonio (eroina);
  • BARBARANO Salvatore – Napoli – fornitore di sostanze stupefacenti per DE LUCCI Antonio (eroina);
  • MANCA Adriano – Torre Annunziata – fornitore di sostanze stupefacenti per LAMBERTI Domenico (cocaina) affiliato al Clan Camorristico GIONTA;
  • FIORENTE Alfonso – Torre Annunziata – fornitore di sostanze stupefacenti per LAMBERTI Domenico (cocaina) affiliato al Clan Camorristico GIONTA;
  • SODANO Giuseppe – San Giorgio a Cremano (NA) –  alias Zi Peppe – fornitore e corriere di sostanze stupefacenti per BARBONE Emanuele e PASSERO Emanuele.

Corrieri per i rispettivi sodalizi criminali

  • CANO’ Giovanni – per DEGLI ANGIOLI/PIZZO, FUSCO Carmine ed altri;
  • ACAMPA Ciro – per CANO’, DEGLI ANGIOLI/PIZZO ed altri;
  • BRUNO Pasquale – per DEGLI ANGIOLI/PIZZO – arrestato in questa indagine con circa 97 bussolotti, tra eroina e cocaina, cedutigli da CANO’, in Secondigliano;
  • PETOLICCHIO Luigi – per DEGLI ANGIOLI/PIZZO – arrestato in questa indagine con 29 bussolotti, tra eroina e cocaina, cedutigli da CANO’ in Secondigliano;
  • CAMPAGNA Donato – per DEGLI ANGIOLI/PIZZO;
  • DEGLI ANGIOLI Patrizio – per DEGLI ANGIOLI/PIZZO;
  • SPINA Felice – per TROVATO/DE LUCCI – arrestato in questa indagine con 34 bussolotti di eroina e 4 pezzi di hashish cedutigli da DE LUCCI Antonio;
  • TROVATO Mario – per se stesso – arrestato in questa indagine con 200 dosi di hashish;
  • IMPROTA Eduardo – per DE LUCCI;
  • DI MAIO Elisa – per DE LUCCI;
  • SARESIO Gianfranca – per DE LUCCI ed altri spacciatori Salernitani;
  • FRASCA Gianluca – per BARBONE Emanuele – arrestato in  questa indagine con 79 bussolotti di eroina, cedutigli da RUSSANO Carmine + altri, nel Parco La Quadra, unitamente a WIECZERZYNSKI  Lukasz;
  • CUOMO Alessandra – per BARBONE Emanuele – arrestata, in questa indagine, con 34 bussolotti di eroina, 5 di crack e 2 “buste” di cocaina, cedutegli da TOMASELLI Vincenzo;
  • WOZNIEL Kamil – per BARBONE Emanuele;
  • LANDI Alessandro – per BARBONE Emanuele e PASSERO Emanuele;
  • SODANO Giuseppe – per BARBONE Emanuele ed altri – arrestato, in questa indagine, con circa 5 grammi di cocaina, da consegnare a PASSERO Emanuele e LANDI Alessandro;
  • SCHIAVONE Davide – per BARBONE Emanuele.

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