Dal club Unesco Elea l’appello: «Non vogliamo i lidi sulla fascia dunale, danneggiano i gigli di mare»

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Dal club Unesco Elea l’appello: «Non vogliamo i lidi sulla fascia dunale, danneggiano i gigli di mare»

Fiori tanto belli, quanto rari. Quelli in questione sono i gigli di mare, una specie che sta scomparendo dal litorale cilentano. Le associazioni ambientaliste sono tornate più volte sull’argomento, perché negli anni sarebbero stati realizzati dei lavori che avrebbero danneggiato la flora dunale. «Negli anni passati – spiega il Club Unesco Elea con una nota stampa – si sono verificati lungo la fascia dunale delle saline in località Palinuro (e precisamente al km. 5 della statale 447) gravi compromissioni nella zona protetta, in quanto rientra nel Sic e Zps del Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, a causa di lavori di sbancamento con mezzi meccanica che hanno danneggiato in modo grave la biodiversità presente nell’area, in modo particolare creando problemi alla sopravvivenza del giglio di mare (pancratium maritimum) per dar luogo all’insediamento di alcuni stabilimenti balneari e parcheggi auto di pertinenza».

«Si rammenta inoltre – continua il club – che la vegetazione dunale è d’importanza comunitaria (direttiva habitat 92/43 Cee) recepita dalla legge italiana; la convenzione di Barcellona del 1976 e successive modificazioni prevede la ‘protezione e prevenzione della diversità biologica come valore di eco-servizio irrinunciabile’. E’ noto che la duna protegge dall’erosione marina, che si sta purtroppo verificando in varie zone della costa cilentana, e nella spiaggia da due anni nidifica la Caretta-caretta». Dunque la richiesta del Club è indirizzata alle autorità preposte che «dovranno – scrive – attuare provvedimenti perché gli stabilimenti balneari, che nessuno vuole negare, non dovranno più essere dislocati sulla fascia dunale, nemmeno su palafitte (dal momento che il giglio fiorisce e si riproduce nei mesi estivi e ha bisogno di sole e di luce) per dar modo alla duna stessa di riformarsi, ed essere invece spostati al di fuori della duna, come avviene attualmente alla Cala del Cefalo di Marina di Camerota. La spiaggia potrà essere raggiunta con stretti sentieri compatibili, in modo da consentire alla stessa spiaggia di conservare l’ambito riconoscimento di bandiera blu, che viene attribuito a quelle spiagge che rispettano l’ambiente e la natura».

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