Dal web il sondaggio su nome alla presidenza del Parco, ma è polemica: «Risultato e modalità faziose»

«Il più votato non sarà di certo il nuovo presidente del Parco nazionale del Cilento. Ma poteva essere utile per alzare un confronto su un tema che ci vede tutti coinvolti. Invece si è rivelato uno strumento fazioso». A dirlo è Pino Palmieri, sindaco di Roscigno, in riferimento a un sondaggio comparso quattro giorni fa sul web in cui si invitava a votare il candidato preferito alla presidenza del Parco. La rosa dei nomi, nove, tanti quanti ne permetteva il sito, è stata scelta in base all’impegno nei confronti dell’ente. E infatti tra questi spuntava il nome di Palmieri, che insieme ad altri primi cittadini ha dato vita all’associazione ‘I briganti del parco’, quello di Tommaso Pellegrino, il più chiacchierato negli ultimi tempi, ma anche quello di personaggi della cultura e  rappresentanti di partito. Il web ha scelto Riccardo Ruocco, esponente del Pd di Vallo della Lucania, e il sindaco di Roscigno, con pochi voti di scarto l’uno dall’altro. Quello che però non è andato giù a Palmieri – ha spiegato – non è il fatto di non aver vinto, ma la modalità con la quale il sondaggio è stato portato avanti. «Per tre giorni il mio nome è stato il più votato, – ha detto al giornaledelcilento.it – l’ultimo giorno poi il voto spontaneo che andava verso di me avrà dato fastidio a qualcuno. Probabilmente – ha aggiunto – c’è un interesse di partito a far sì che il nome di Ruocco potesse emergere». «Appena Ruocco mi ha superato, Mottola ha deciso di chiudere il sondaggio, sostenendo poi di essere stato minacciato di azioni legali». «Il Parco è ingessato da quattro anni, e se è in queste condizioni è anche per l’immobilismo di molti sindaci della Comunità del parco. – ha concluso Palmieri – Porterò comunque avanti la mia battaglia dei Briganti del Parco per cambiare un ente visto dalla maggioranza dei cittadini come un avversario».

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