Dalla Svizzera al Cilento, Uli Forte torna a Montano Antilia: «Allenare in Italia è il mio sogno»

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Dalla Svizzera al Cilento, Uli Forte torna a Montano Antilia: «Allenare in Italia è il mio sogno»

Ha deciso di tornare alle origini e riposarsi un po’. Uli Forte è uno dei  più giovani e promettenti allenatori di calcio a livello internazionale. Proprio lo scorso anno ha collezionato una vittoria ed una sconfitta contro il Napoli in Europa League. Nato in svizzera è figlio di genitori italiani, più precisamente di Montano Antilia. La sua famiglia nel 1969 è emigrata in svizzera con appena 5mila lire in tasca, come racconta lo stesso Uli. La scorsa settimana, in seguito a motivi ancora non chiari, è stato esonerato dalla sua squadra ed il giovane coach ha scelto passare questo periodo di vacanza «forzata» nella sua terra d’origine da cui mancava da 5 anni. Accoglienza più che calorosa quella che i montanesi hanno riservato al loro compaesano internazionale.

Emozionatissimo il padre dell’allenatore, felicissimi i bambini ed i ragazzi che lo seguono sempre e che fanno il tifo per lui. Onorato ed orgoglioso il sindaco che ricorda che personalità come Uli portano nel mondo il nome del territorio senza però dimenticare che troppo spesso per avere successo le nostre eccellenze devono andare lontano. Il giornale del Cilento ha incontrato il famoso allenatore Uli Massimo Forte nella sala comunale del comune di Montano Antilia. Ad aspettarlo un gremita folla di paesani e bambini che Uli, sorpreso, ha calorosamente salutato dimostrandosi di sapersi esprimere anche in dialetto. «Mi fermerò due settimane ed adesso che ho tempo voglio andare a trovare tutti i miei amici – si confida Uli che scherza -. A dir la verità sono già ingrassato qualche chilo perché ogni sera ci sono feste, se continuo così torno in svizzera con minimo 5 chili di sovreppeso».

Qual è il suo rapporto con la terra cilentana e quante volte ha avuto modo di visitarla?
Prima, quando ero giovane, venivamo tutti gli anni. Si caricava e si ci metteva tutti nella macchina che quasi si alzava dal peso e partivamo. Quando ho iniziato a praticare il calcio ad alto livello non è più stato sempre possibile venire, infatti sono 5 anni che mancavo ed ho colto questa occasione per scendere giù e trovare tutti i miei parenti, i miei amici di Montano, Massicelle e Abatemarco. Ci sono tutti insomma.

Sarà sicuramente una grande emozione, come lei ha detto, mancava da 5 anni, e l’accoglienza è molto calorosa…
Mancavo da 5 anni al paese. Sono stato qui con la mia ex squadra, gli Youg Boys, quando abbiamo giocato al San Paolo con il Napoli nel girone di Europa League. Ricordo che ci stava mio zio che mi diceva «dai vienitene, vienitene al paese» ma purtroppo ero con la squadra in albergo e non potevo scappare. Ricordo che è stata una bellissima esperienza al San Paolo.

Quali ricordi ed emozioni ti ha lasciato quell’incontro col Napoli?
Prima abbiamo giocato in casa ed abbiamo vinto due a zero e lì tanti miei amici sono venuti a vedere la partita. Qui al San Paolo è stato più difficile ed abbiamo perso tre a zero, il San Paolo mette alla prova i giovani che hanno dovuto affrontare una grandissima prova. Dopo l’intervallo siamo crollati ma sono esperienze da fare.

Ti piacerebbe allenare una squadra italiana vero?
Magari! Per me allenare in Italia è un sogno. Ci sono tanti amici che mi hanno chiesto di allenare proprio il Napoli ma adesso c’è Sarri che sono curioso di seguire perché noi in Svizzera seguiamo molto il calcio italiano. La ‘Domenica sportiva’ per la famiglia Forte era sacra e santa. Ricordo che la mamma la sera voleva vedersi qualche ‘puntata’ ma noi le ricordavamo: «No no la sera non esistono puntate, esiste solo la Domenica sportiva». Ripeto, per me è un sogno perché io sono italiano, non ho ancora fatto la doppia cittadinanza, venire ad allenare qui sarebbe bellissimo.

Beh se non il Napoli il sindaco ha proposto l’Interparrocchiale..
(Ride) L’Interparrocchiale qui di Montano, come no! Però dobbiamo metterci d’accordo con le spese perché 150 euro al mese vanno benissimo solo che mi serve la bicicletta per muovermi!

Il Cilento da alcuni anni è interessato da molti problemi con la viabilità, i trasporti ed il turismo. Da persona esterna che però si sente vicina al territorio si notano questi problemi e disagi?
Ma no, tutto al contrario semmai. Mio fratello mi è venuto a prendere alla stazione di Vallo Della Lucania e venendo a Montano ho notato che hanno continuato la superstrada tanto che adesso c’è l’uscita per Massicelle, proprio ad un passo da mia nonna che abita lì. Poi siamo andati anche al cimitero dove sta nonno Alfredo. Mi hanno spiegato che ora la superstrada arriva fino a Sapri, Palinuro e come dicevo per me è il contrario anzi, ho visto tanti progressi.

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