Dati per morti i sub scomparsi a Palinuro, ma c’è un barlume di speranza

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Dati per morti i sub scomparsi a Palinuro, ma c’è un barlume di speranza

Un rifugio, forse una bolla d’aria. Ma il mare non ha caverne e la speranza di ritrovare vivi i tre sub dispersi si fa sempre più difficile. Eppure, nel dolore di una tragedia che per l’ennesima volta ha colpito il Cilento, c’è chi spera. «All’interno della grotta c’è una bolla d’aria nella quale potrebbero essersi rifugiati i tre sub, quindi potrebbero essere ancora vivi», ha detto il sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola a Rainews.it aprendo uno spiraglo di speranza. La conferma di questa ipotesi – si legge sul sito Rai – giunge dal capo squadra esperto dei sommozzatori dei vigili del fuoco, Gerardo Biraglia il quale fa sapere che nella grotta vi sono sub-speleologi dei vigili che stanno tentando di raggiungere la bolla d’aria. «Una bolla – aggiunge – difficilmente respirabile». 

Chi sono Si tratta di due sub esperti e un turista. Facevano parte del gruppo di persone impegnate in un’immersione didattica da questa mattina. Cinque sono riemersi, mentre gli altri tre, di cui si erano perse le tracce, sono stati ritrovati morti poco dopo. Due di loro, Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, vivevano a Palinuro, Silvio Anzone a Pavia. Secondo l’esperto a causare la morte dei sub potrebbe essere stato «un errore umano». A Repubblica.it Davide Gallo ha detto che «potrebbero essersi immersi troppo in profondità nel tentativo di aiutare un altro sub in difficoltà oppure cosa che purtroppo è già accaduta in passato, potrebbe essere sorto un problema dovuto alla ricarica delle bombole». «Certo è presto per fare ipotesi», ha aggiunto il proprietario della scuola ‘Sub Salerno’.

Le tragedie dal ’96 Quella di stamattina è solo l’ultima di una lunga serie di incidenti, il più grave avvenuto l’11 settembre del ’96, quando tre polacchi, Fall Spyrka di 19 anni, Gregorz Sosinka di 21 e Witold Olszowski di 37 anni, hanno perso la vita durante una immersione nella grotta denominata ‘Scaletta’ a Punta Jacco. La stessa dove in queste ore si stanno cercando i corpi degli ultimi tre dispersi. Due anni dopo, nel settembre 1998, morirono nei fondali della ‘Grotta Azzurra’ due sommozzatori milanesi, di 30 anni e 44 anni. Il 5 agosto 1994 a perdere la vita nelle viscere cilentane un altro sub, Mauro Bossi, 33enne milanese. Nell’agosto del 1984 stessa triste sorte tocca a  due giovani speleologi subacquei friulani, di 29 e 28. 

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