De Luca chiede voto ai sindaci del Cilento in cambio di «fritture di pesce»: scatta l’inchiesta della procura di Vallo della Lucania

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De Luca chiede voto ai sindaci del Cilento in cambio di «fritture di pesce»: scatta l’inchiesta della procura di Vallo della Lucania

«A seguito delle dichiarazioni di De Luca e dei fatti che emergono delle recenti indagini condotte dalla Procura di Vallo della Lucania, ho interrogato nuovamente il governo per sapere che azioni intenda prendere in merito al sistema di gestione clientelare perpetrata dal sindaco Alfieri, atto al controllo assoluto della macchina della pubblica amministrazione e dei cui presunti illeciti avevo già presentato interrogazione nel febbraio scorso». A dichiararlo in una nota stampa è l’onorevole Angelo Tofalo del movimento 5 stelle.

«E’ riprovevole – continua il grillino – considerare dei cittadini come semplici fantocci “da vedere in blocco armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Si”. In sostanza ci si trova di fronte all’esaltazione del voto di scambio e si ci vuole far passare come persone pronte a vendere il proprio diritto di voto in cambio di favori, compiacenze e prebende. Il sistema Alfieri imposto ad Agropoli infatti ha previsto l’acquisizione della “benevolenza” dei funzionari chiave della macchina amministrativa con numerose procedure di mobilità e di incentivazione palesemente “forzate”. Tale sistema ha permesso di controllare direttamente l’erogazione di contributi di ogni genere e l’assegnazione di appalti, in specie quelli per affidamento diretto, ed in via consequenziale controllare il voto grazie alla benevolenza dei numerosi soggetti percettori. E’ ancor più grave poi – conclude Tofalo – che tale sistema di “clientela organizzata, scientifica e razionale, come Cristo comanda” che nega a tanti e concede a pochi, si porti come esempio da imitare, piuttosto che malcostume da censurare o ancor peggio da perseguire e condannare. Aspettiamo ora una ispezione seria ed immediata da parte del Governo, che accerti i fatti e valuti appunto la possibilità di dover sciogliere il consiglio comunale e commissariare il Comune di Agropoli fino alle prossime elezioni amministrative».

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