Desaparecidos: ritirato passaporto a Jorge Troccoli. Spuntano altre due vittime

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Desaparecidos: ritirato passaporto a Jorge Troccoli. Spuntano altre due vittime
Jorge Nestor Troccoli

Conosciuto nella sua terra, l’Uruguay, come il torturatore, tra i principali protagonisti delle sparizioni note come ‘desaparecidos’, al vertice dei servizi segreti, rifugiatosi nel Cilento, a Marina di Camerota per poi trasferirsi a Battipaglia, Jorge Nestor Troccoli è ora senza passaporto. La decisione della Corte d’Assise d’Appello di Roma, su richiesta della Procura generale – che fa seguito alla sentenza di condanna all’ergastolo pronunciata per lui e per altri 23 militari sudamericani, accusati di sequestro e omicidio di 43 persone, tra cui 23 di origine italiana, di cui 6 che vedono protagonista Troccoli, emessa lo scorso 8 luglio – è stata resa nota dalla presidenza della Repubblica dell’Uruguay, informata dalle autorità italiane delle misure restrittive adottate alla fine del processo d’Appello. Per questi capi d’imputazione Jorge Troccoli era stato assolto in primo grado, dopo avere scontato anche un periodo di detenzione, dopo poco dal suo arrivo in Italia nel 2007, quando fu sorpreso dall’Interpol a Marina di Camerota. Troccoli nel processo ha provato a difendersi, senza convincere i giudici d’Appello, dichiarandosi un militare obbediente alle direttive del suo paese, un soldato che non poteva disobbedire a ordini superiori. Negando, tuttavia di avere compiuto torture. Mentre le accuse nei suoi confronti sono quelle di un feroce torturatore che avrebbe fatto ricorso a metodi e pratiche di violenza contro i presunti oppositori dei regimi militari, anche con apparecchiature elettriche e violenze di vario genere. 

La misura interdittiva del sequestro del passaporto data 25 luglio scorso, e di tutti gli altri documenti in possesso di Jorge Troccoli, nel suo appartamento in un condominio di Battipaglia, è stata motivata dal concreto rischio di fuga che la procura generale ha argomentato ai giudici convincendoli ad adottare il primo dei provvedimenti di prassi che, se non formalmente ottemperato dal condannato in secondo grado, potrebbe far scattare misure ben più restrittive come la detenzione in carcere. Andrea Speranzoni, il legale che nel processo Condor ha rappresentato lo Stato uruguaiano e i familiari delle vittime desaparecidos, ha dichiarato che «La Corte ha ritenuto attuale e concreto il pericolo di fuga del condannato e ha ordinato le misure di ritiro dei documenti personali oltre a stabilire il divieto di espatrio».

Questa non sarebbe l’unica notizia negativa per l’ex agente 007 uruguaiano. Ora risulta indagato anche per due nuovi casi di ‘desaparecidos’. Si tratta di due donne di origine italiana: Maria Helena Quinteros e Rafaela Filipazzi Rossini, quest’ultima originaria di Brescia. La prima fu sequestrata nell’Ambasciata venezuelana di Montevideo nel giugno 1976, la seconda nel maggio del 1977 all’hotel Hermitage di Montevideo. I resti di entrambe – riporta ancora il Corriere della Sera – sono stati ritrovati ad Asunción in Paraguay. 


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