Diego Mandola, eseguita l’autopsia. La famiglia di Sapri: «Non si è suicidato, amava troppo la vita»

| di
Diego Mandola, eseguita l’autopsia. La famiglia di Sapri: «Non si è suicidato, amava troppo la vita»

È stata effettuata nella giornata di ieri l’autopsia sul corpo di Diego Mandola, il 36enne originario di Sapri che ha perso la vita nelle prime ore di mercoledì scorso in Francia, a Evian-les-Bains sul lago di Ginevra, in circostanze ancora tutte da chiarire. Sarà necessario però aspettare 20 giorni per sapere cosa è emerso dall’esame autoptico e capire le cause del decesso.

Diverse le ipotesi delineate dalla polizia francese, ma per la famiglia “sicuramente non si è trattato di un suicidio, amava troppo la vita”, afferma il fratello Marco Mandola. Tanti gli interrogativi che circondano la morte del 36enne e che la famiglia vuole chiarire a tutti i costi. E parte della famiglia, il padre Giovanni e lo zio Enzo, sono partiti nella mattinata di ieri proprio alla volta della Francia per cercare di avere un quadro più preciso circa la ultime ore di vita di Diego e soprattutto per riportare a casa il corpo del 36enne. La salma sarà liberata nel corso della giornata odierna e subito dopo potrà fare rientro in Italia, nella sua Sapri che lo attende per l’ultimo saluto. I funerali saranno celebrati domami mattina alle ore 11 nella Chiesa Madre a Sapri. Ancora sotto shock la famiglia del 36enne che era partito per la Francia da appena una settimana, con “la gioia di iniziare una nuova esperienza lavorativa”, come raccontato sempre dal fratello Marco, che era ormai abituato a vederlo partire per raggiungere destinazioni sempre diverse, cosa che Diego amava fare fin da quando era diventato maggiorenne.

Un dolore troppo grande per l’intera famiglia che non rinuncia a scoprire le cause che hanno comportato il decesso del ragazzo. Secondo una prima ricostruzione resa dalla polizia francese ai genitori di Diego sembrerebbe che il 36enne sia scivolato sul terrazzo della sua stanza a causa di una ciabatta e sia precipitato dal quarto piano del palazzo dove abitava, da un’altezza di 11 metri. Inutili i tentativi di soccorso, il giovane 36enne è deceduto infatti subito dopo l’arrivo in ospedale. Troppe le ferite riportate a causa dal volo fatto dal quarto piano. Si tratta però di una ipotesi “incompleta“ secondo la famiglia intenzionata a capire l’esatta dinamica dei tragici e ultimi momenti di vita di Diego. “Com’è possibile che sia caduto all’improvviso dal terrazzo” si chiede la famiglia informata della tragica morte di Diego solo nel primo pomeriggio di mercoledì. Un ritardo che come tante altre cose non riescono a spiegarsi.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata