Dipendenti Yele senza stipendio, Cisal: «Cosa devono fare? Andare a rubare o suicidarsi?»

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Dipendenti Yele senza stipendio, Cisal: «Cosa devono fare? Andare a rubare o suicidarsi?»

Trecento dipendenti senza stipendio da quattro mesi: In alcuni casi – per esempio gli operai che lavorano sul cantiere del comune di Moio della Civitella – qualcuno avanza 18 mensilità. Una situazione al collasso, anche perché gli stessi dipendenti si vedono arrivare le tasse sui rifiuti dai loro comuni pur non ricevendo gli stipendi per il lavoro svolto. «Sono obbligati a lavorare senza stipendio ma, ironia della sorte, i comuni debitori della società Yele spa inviano puntualmente le cartelle esattoriali ai loro cittadini dipendenti, pur sapendo che gli stessi non percepiscono lo stipendio da vari mesi». Con una nota inviata ai vertici del governo e ai sindaci cilentani, Cisal Salerno proclama lo stato di mobilitazione e agitazione dei dipendenti della Yele che punta il dito anche sui politici locali che – scrive il sindacato – «si accapigliano tra di loro». «Cosa devono fare costoro per pagare le tasse, le varie utenze, prestiti contratti con banche e finanziarie, obbligo scolastico dei figli, vivere il quotidiano pane, latte, ecc.? – scrive nella nota – Per far fronte a ciò, ci sono 2 soluzioni: o andare a rubare o suicidarsi, lasciando chi rimane in un mare di problemi».

Che fine fanno i dipendenti? Poi il sindacato spiega che al problema dei mancati pagamenti, si aggiunge il fatto che in questi giorni, «si ventila con quasi certezza della chiusura e messa in liquidazione della Yele spa, braccio operativo del Corisa4 creata all’epoca, in quanto il Corisa4, nato per effettuare alcune tipologie di servizi, non ‘riusciva’ ad espletarle o a garantire. Ed ecco la soluzione: facciamo un’altra Società ed assumiamo altro personale, ricordando, ancora una volta, che la Yele spa è a totale capitale pubblico. Azionista di maggioranza il Corisa4 e parte di alcuni Comuni che costituirono all’epoca il Corisa4, mentre alcuni Comuni sono rimasti solo azionisti del Corisa4, che al 30 dicembre 2014 con la chiusura verrà a sparire pure la Yele spa, senza preannunciare che fine faranno i dipendenti».  

LA RICHIESTA DI CISAL

Disaccordi politici Poi il segretario provinciale Cisal, Angelo Morinelli, spiega che «a questo caos, si aggiungono i politici locali che si accapigliano tra loro. – scrive nella nota – A onor del vero, la maggior polemica è tutta interna al Pd tra la linea del sindaco di Agropoli Franco Alfieri, favorevole (soluzione che condividiamo e che sposiamo appieno, in quanto più sensata, logica e praticabile) a una proroga della sola Yele spa in deroga alla legge che stabilisce che al 31 dicembre 2014 debbano sparire tutti i Consorzi di Bacino e il passaggio agli Ato o Sto e l’onorevole Simone Valiante, che sostiene la sparizione della Yele Spa facendo rispettare la legge, ma ahimè, senza indicare la fine che dovrebbero fare i dipendenti della Yele e parte dei dipendenti del Corisa4 non confluiti nel frattempo nella stessa Yele , né tantomeno a chi sarà affidato il servizio della raccolta, trasporto, smaltimento dei Rsu di tutto il Consorzio di Bacino Corisa. Ci auguriamo che non si pensi di affidare il servizio a soggetti privati, – continua Morinelli – ci troverebbe fortemente contrari, in quanto sappiamo come operano o come vorrebbero operare».

Nella richiesta, la Cisal chiede anche alla Corte dei conti di verificare tutti i passaggi che porterebbero alla chiusura della Yele e di come si è potuto arrivare «all’indebitamento mostruoso che alcuni Comuni hanno accumulato verso la Yele e il Corisa4, chi ha approvato i loro bilanci (consigli comunali, revisori contabili ecc.) come ha potuto portasi avanti tanto disavanzo e tanti debiti». Chiede poi al prefetto di verificare quanti e quali Comuni devono somme al Corisa/4 e Yele Spa e il loro ammontare e adottare verso costoro tutti i provvedimenti che la legge prevede. Intanto, ha proclamato lo stato di agitazione e mobilitazione dei dipendenti.  

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