Diritti, democrazia e futuro: Sapri diventa capitale internazionale del dialogo accademico

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Diritti, democrazia e futuro: Sapri diventa capitale internazionale del dialogo accademico

Sette giorni, un solo orizzonte: formare cittadini del mondo più consapevoli, più liberi. Si è tenuta a Sapri, dal 23 al 29 giugno, la Summer School internazionale “Democracy, Electoral Processes and the Protection of Individual and Collective Rights in the Contemporary Era”, organizzata dalla Sapienza – Università di Roma con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in sinergia con tre prestigiosi atenei albanesi: l’Università di Tirana, l’Università “Aleksander Moisiu” di Durazzo e l’Albanian University di Tirana.

Una settimana di studio, confronto e cittadinanza attiva che ha visto la partecipazione di circa cinquanta tra studenti e docenti, oltre metà dei quali provenienti dall’Albania. Sapri si è così trasformata in un laboratorio internazionale a cielo aperto: un’aula diffusa tra sapere, storia, bellezza paesaggistica e dialogo.

Le lezioni e i workshop hanno affrontato temi centrali della contemporaneità: dai processi elettorali ai diritti civili, dalla partecipazione democratica alle nuove sfide globali legate all’inclusione e alla diplomazia. Ma il programma non si è fermato ai banchi: spazio anche a escursioni, visite culturali, esperienze immersive, per un apprendimento che si nutre di territorio e relazioni.

A chiudere la settimana, la presentazione dei progetti finali degli studenti e un impegno condiviso: fare di Sapri un presidio stabile del pensiero democratico e della cooperazione culturale.

Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, ha sottolineato l’importanza della scelta della città come sede della Summer School: «Siamo felici che Sapri sia stata scelta per affrontare temi di grande attualità come democrazia, diritti, inclusione e diplomazia internazionale. Ai ragazzi, oggi più che mai, va affidato il testimone di una quotidianità più democratica, nel rispetto di tutti».

«Questa è un’opportunità preziosa: non solo per rafforzare competenze su tematiche urgenti, ma anche per ribadire che territori come Sapri possono e devono essere protagonisti culturali a livello nazionale e internazionale», ha aggiunto il prof. Marco Cilento, docente della Saprienza e coordinatore dell’iniziativa.

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