Discariche a cielo aperto nel Parco del Cilento, De Vita: «Fenomeno che avviene soprattutto sulla costa»⎪FOTO

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Discariche a cielo aperto nel Parco del Cilento, De Vita: «Fenomeno che avviene soprattutto sulla costa»⎪FOTO

Il Parco nazionale del Cilento, nella sua area naturale ‘protetta’ di circa 181.048 ettari di terreno continua ad essere inquinato da diverse mini discariche. In molti, oramai, usano la macchia mediterranea come deposito di rifiuti di ogni genere. Bisogna affermare che la nostra protetta natura non ospita solo 1.800 specie di vegetali, ma anche una copiosa varietà di immondezzai a cielo aperto. Una segnalazione, per esempio, ci arriva dalle colline che dividono il comune di Stio da quello di Laurino. Inoltrandosi nella zona collinare appena di fianco alla carreggiata spicca subito la presenza di frigoriferi, bottiglie di plastica e vetro, vecchie cianfrusaglie e, come se non bastasse, eternit. E questo, non è di certo un caso singolare. «Normalmente – dichiara il direttore del Parco, Angelo De Vita –  in seguito a segnalazioni del genere viene immediatamente avvisato il corpo forestale che provvederà a sua volta a segnalare a chi di competenza la rimozione dei rifiuti. La forestale – continua il direttore – giunge sul luogo anche per monitorare la zona e prendere i dovuti provvedimenti con l’amministrazione comunale della zona interessata dalla mini discarica. È un fenomeno oramai troppo capillare – spiega De Vita -, che prende piede specialmente nella costa andando a discapito di importanti fattori come il turismo oltre che l’inquinamento della terra stessa. I comuni cilentani, quasi tutti, fanno la raccolta differenziata – conclude il direttore del Parco -, non capisco, quindi, che motivo si ha di abbandonare tutto quel materiale nella macchia». 

Foto©Angelo D’Ambrosio

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