Documenti del liceo di Vallo abbandonati per strada, scattano le indagini. Preside all’oscuro: «È tutto falso»

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Documenti del liceo di Vallo abbandonati per strada, scattano le indagini. Preside all’oscuro: «È tutto falso»

Sono stati trovati ieri a Capaccio, abbandonati sul lungomare, dei plichi contenenti documenti e dati personali del liceo scientifico ‘Da Vinci’ di Vallo Della Lucania. Sul luogo sono intervenuti gli uomini della municipale per raccogliere i primi dati e avviare un’indagine. Antonio Iannuzzelli, preside dell’istituto in questione, dice di non saperne nulla ed esclude che si tratti di documenti ufficiali. «È tutto falso non centra niente il liceo – spiega al Giornale del Cilento – Mi riservo di investigare questa notizia, di cui so niente e non riesco a capire cosa ci sia di vero». Poi aggiunge: «Non penso ci siano cose ufficiali della scuola, anche perché ognuno può buttare quello che vuole e scriverci cose della scuola, da parte mia non c’è niente da nascondere – e conclude – Se si va sul sito della scuola si trova tanta carta intestata, tanti modelli».

È ancora all’oscuro della vicenda l’istituto ‘Da Vinci’, ma a quanto pare lo sarà ancora per poco, come spiega Maurizio Paolillo al giornale del Cilento, consigliere comunale di Capaccio, autore del ritrovamento: «Stamattina abbiamo scritto, attraverso l’assessore all’ambiente Voza, al preside per prendere dei provvedimenti verso chi ha portato qui quei documenti». Il consigliere spiega che i documenti sono stati ritrovati sul ciglio della strada ‘via di Mare’, una strada provinciale che congiunge  la superstrada con la fascia costiera a sud di Capaccio: «Abbiamo trovato questo cartone con tutta questa documentazione dentro che tra l’altro era cospicua perché partiva dagli anni 2005/06 fino ad arrivare al 2015».

Una considerevole mole di documenti abbandonati che hanno un proprietario a quanto pare ben specificato: «Documenti evidentemente provenienti dal ‘Da Vinci’, – tuona Paolillo – Molti fogli erano dei prestampati ma altri erano scritti di pugno», continua il consigliere. Ma quindi chi può essere stato? «Qualche professore, non so chi abbia potuto mai portare fin qui quelle cose ma immagino qualche docente o qualche bidello anche se non è detto perché non abbiamo nessuna prova, ma una cosa è certa, evidentemente viene da quella scuola». E conclude: «Non mi sembra normale che chi dovrebbe insegnare ai ragazzi come si fa l’educazione ambientale poi è il primo che abbandona rifiuti sul ciglio della strada. Se da una scuola abbandonano i rifiuti immaginiamo che educazione possano avere i ragazzi che la frequentano». Intanto sono in corso le indagini sullo «strano» ritrovamento, di cui però gli inquirenti non lasciano trapelare molto, nè se già c’è un presunto colpevole. 

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