Domande difficili per i sindaci del Cilento, da Castellabate: «Non ce la faccio, non vi critico». Voto: non classificato

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Domande difficili per i sindaci del Cilento, da Castellabate: «Non ce la faccio, non vi critico». Voto: non classificato

Con il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli, l’iniziativa ‘intervista fissa a tutti i sindaci del Cilento’ sembrava prendere una piega diversa. Così è apparsa, fin dall’inizio, almeno nei toni. Garbato il linguaggio, generoso, si è percepito una buona educazione nel rapportarsi con il cronista. Man mano però che passa il tempo e il cronista sollecita le risposte, dall’altra parte del telefono prende corpo il comportamento che questo giornale ha imparato a conoscere: giustificazioni sull’impossibilità di trovare il tempo per rispondere alle domande. Il primo contatto stabilito con Spinelli risale al 3 novembre e, dopo oltre un mese e non dieci giorni, quale è il tempo massmo per rispondere, previa richiesta di allungare i tempi (mai pervenuta a questa redazione), ovvero il 15 dicembre, il sindaco sottolinea la difficoltà dell’intervista «richiede un po’ di tempo – dice – è qualcosa sulla quale andava approfondito» e promette le risposte per  «prima delle feste». Di mese ne passa un altro e, il sindaco di una delle più importanti cittadine del Cilento a cui, al pari degli altri sindaci sono state poste domande sul verde pubblico, sulla cura delle strade, dei giardinetti, dei quartieri, sulle proprie abitudini e sulle questioni ormai note ai lettori di questo giornale, risponde con le stesse parole delle telfonate precedenti. Come se questa redazione non avesse capito il ritornello: ‘me ne devo occupare personalalmente, ci vuole tempo…’, ma di tempo, non è stato tutt’oggi possibile sapere quanto ne occorra. Resta il fatto che le domande restano inevase per i cittadini di Castellabate e per tutti gli altri cilentani interessati a capire come questo sindaco voglia lasciare il suo Comune dopo il suo mandato. E quell’accusa di «volere denigrare la classe dirigente cilentana», mossa nei confronti di questo giornale da parte di un precedente sindaco cilentano, continua a sfrantumarsi rispetto ai comportamenti dei sindaci, contattati. I sindaci cilentani, tutti tranne uno di quelli fino a oggi contattati, non hanno tempo di rispondere a una intervista scritta e consegnata via mail.

In questo momento risultano contattati anche quelli di Ceraso, Sapri, Centola, Acciaroli, Agropoli, Padula, Vallo della Lucania e Pisciotta. Conoscono le domande e conoscono le reazioni di chi l’ha preceduto in questa iniziativa, ma non considerano questa come una opportunità per fare chiarezza sui temi che, ad avviso di questa testata, disegnano il profilo di un sindaco capace di leggere i tempi e i rinnovati bisogni dei cittadini. C’è di più però: accade anche con il sindaco di Castellabate che restiamo testimoni di alcune curiosità. E’ lui stesso a dire che non può affidare l’intervista al proprio ufficio stampa. Poi dice: “L’ufficio non è in grado di dare quelle risposte” (non si capisce se ufficio tecnico o ufficio stampa, o altri uffici ndr). E aggiunge poi: “Continuate pure, non vi voglio criticare”. Ecco un sindaco che ha pure un ufficio stampa, a 3 mesi dall’invio di una intervista scritta, affatto polemica, non ha avuto occasione di rispondere. E al giornalista dice – come se rispondere a una intervista fosse un favore fatto a un giornale – voi continuate pure, non vi critico. Grazie sindaco per l’incoraggiamento a continuare, anche se il terreno nel quale si muove questo giornale è ricco di insidie, vista la classe dirigente di questo territorio poco incline a coltivare un rapporto di recirpoco impegno a favore dei cittadini, con la stampa libera. Quanto alle critiche che ci risparmia, avremmo preferito il contrario, magari così ci sarebbe stata almeno la possibilità di un confronto che, per chi legge, è molto più interessante del silenzio. Troverà anche questo sindaco il tempo di correre a rispondere dopo che vedrà le domande a lui poste lasciate senza risposta? Voto: non classificato

Ecco la comunicazione che c’è stata tra questo giornale e Spinelli

Nella prima telefonata del 3 novembre, dopo aver spiegato al sindaco il progetto e dato un tempo iniziale, provvisorio, di 10 giorni, Spinelli rilascia la sua mail e risponde: ‘Va bene, non c’è problema’.

E’ il 15 dicembre, il sindaco al telefono: “Ho guardato le domande e a dire la verità non si tratta di un sondaggio, era una vera e propria…, cioè richiede un po’ di tempo per farla, non erano semplici domandine ma qualcosa sulla quale andava approfondito e non ho avuto il tempo di approfondirla. Sono domande che devo seguire io personalmente”. Il cronista questo punto chiede al sindaco entro quanto tempo riesce a rispondere e dice: “Non lo so, è impegnativa, voi fate un tipo di domanda che bisogna quasi dedicarsi un attimo con calma e tranquillità. Il tempo non l’ho avuto e mi ci metterò appena avrò tempo. Comunque prima delle feste”.

E’ il 15 gennaio, il sindaco risponde al telefono: “Non l’ho fatto, non avuto proprio il tempo, sono cose che devo fare io e non posso delegare all’ufficio stampa. Sono molto dirette e personali”. Il cronista chiede quando risponderà e lui: “Non lo so, se mi ci riesco a dedicare un po di tempo ma quello è quasi un questionario generale con domande dirette al sindaco e l’ufficio non è in grado di dare quelle risposte. Mo’ non appena trovo un po di tempo vedo di rispondere”.

Il 19 gennaio, alla quarta telefonata risponde: “No vabbè andate avanti io purtroppo non riesco, non vi voglio bloccare, andate avanti pure, lasciate stare, non ho avuto tempo e non vi voglio bloccare e non vi voglio criticare. Va bene? arrivederci”.

Ecco l’intervista a cui il sindaco Costabile Spinelli non ha risposto

Gentile sindaco, le chiediamo di rispondere a questa intervista che il giornaledelcilento ha sottoposto ad altri sindaci del territorio cilentano con le stesse domande. Quelle che, ad avviso di questo giornale, fanno di una amministrazione un esempio di gestione giusta, consapevole e moderna del bene pubblico. Tenuto conto che le risposte che lei gentilmente, siamo fiduciosi, ci darà, saranno lette e sottoposte quindi a verifica dei suoi cittadini che leggono questo quotidiano e lo commentano, la preghiamo di essere quanto più preciso possibile, esprimendo metri, dati, iniziative e luoghi precisi. Per dovere di informazione a cui dobbiamo giocoforza sottostare, è fatto d’obbligo per noi informarla che dopo dieci giorni dall’invio di questa intervista (tempo considerato congruo rispetto all’importanza che assume e agli impegni di un sindaco), in caso di mancata risposta, pubblicheremo le domande che le abbiamo sottoposto, purtroppo, senza che i suoi cittadini possano conoscere le informazioni che le abbiamo chiesto, a differenza di quei cittadini che invece vedranno il proprio sindaco disponibile a informarli. Se necessita di qualche giorno in più per motivi di ferie o altro la preghiamo di scriverci nella mail indicando la data entro cui ci darà le risposte scritte. Grazie. Ecco l’intervista.

Quante parti di area verde, intesa come parchi, giardini o altro, nel senso proprio di chilometri quadrati, ci sono nel suo comune in rapporto al resto del territorio comunale?

A quando risale l’ultimo censimento verde (conteggio di metri quadri di verde pubblico, staccionate, tipologie di alberi, piante varie e servizi offerti all’interno di queste aree)? E cosa dice, in sintesi, il censimento?

Di quante persone è composto la squadra di tecnici del verde e della manutenzione del Comune? Quante volte al mese viene tagliata l’erba del bordo strada e quella di giardini, parchi e aiuole?

In questo momento quanta parte di staccionata è integra lungo tutto il territorio comunale e quanta parte richiede di essere aggiustata? Quando sarà compiuto l’intervento?

Sindaco quanta parte della sua giornata dedica a passeggiare a piedi o andare in bici tra i vicoli, le strade e le campagne del suo territorio? Con quale mezzo raggiunge la sede del Comune? Quali e quanti sono gli angoli di degrado, i segni di incuria, che rileva allo sguardo ogni giorno mentre cammina? A chi li segnala? Quanti di questi risolve settimanalmente?

Sindaco di quanto è diventato più bello il suo paese e i paesi del suo comune da quando amministra lei? Cosa è possibile apprezzare come segno di cura, rigore e manutenzione del suo territorio?

A che punto è la differenziata e come è riuscito a tradurla in incasso economico per il suo Comune? Di quanto?

Il suo territorio prevede un piano del colore per le strutture e case? Se no, di quanti colori si compongono le facciate e gli infissi delle abitazioni e delle strutture del suo paese? Qual’è il grado di tolleranza della sua amministrazione? Quante strutture non hanno neanche l’intonaco ma si vedono mattoni forati, cemento e tondini di ferro arrugginiti? Su quante di queste è già intervenuto?

Quante campagne che compongono il paesaggio del suo territorio comunale sono curate e messe in cultura? Quante invece sono abbandonate? In quanta parte di questa si lascia crescere indisturbata ogni forma di erbaccia? In quante di queste insistono vecchi capanni, o parcheggi o ricettacoli di materiali in disuso e ogni forma di utensile, attrezzature e altro tali da farle apparire come segni evidenti di degrado e incuria se non persino come discariche a cielo aperto? Li ha mappati? Quanto tempo offre in media ai proprietari per il ripristino dei luoghi e in quanto tempo interviene lei invece con denuncia per danno paesaggistico e ambientale o con iniziative in collaborazione con privati per ripristino?

Che tipo di iniziative esistono nel suo comune per l’auto-organizzazione della cura e della manutenzione dei quartieri e delle aree da parte dei cittadini? Con quali risultati?

Lei è di quei sindaci che credono che per fare le cose perbene occorrono soldi e finanziamenti oppure è tra quelli che sostengono che senza soldi e finanziamenti si possono fare moltissime cose e trasformare un paese? Se la risposta è la seconda, quante opere ha realizzato senza finanziamenti e soldi ma con la sua creatività e il protagonismo della gente? E quali?

Quante opere e iniziative portano la firma unitaria di maggioranza e opposizione perchè, a prescindere dalle resistenze della sua opposizione, lei è riuscito comunque a renderla protagonista?

Quanta energia si autogenera nel suo Comune grazie alle sue opere, qual’è il risparmio di energia nelle casse del Comune attualmente grazie ai suoi interventi?

Quanti edifici scolastici e asili è riuscito ad accorpare nel suo comune e di quanto è migliorato il servizio di trasporto scolastico dei bus che accompagnano i ragazzi delle varie frazioni negli edifici scolastici che ha accorpato?

Come funziona l’energia e la manutenzione di aree verdi, palestre, aule, nei suoi istituti scolastici e asili? Ci sono doppi vetri, coibentazioni e impianti di energia ecosostenibile e a risparmio energetico?

Quanta parte del centro abitato è, tutto l’anno, area pedonale e pavimentata? La pavimentazione è integra o presenta buche e segni di incuria? In quanta parte? Con quali tempi di intervento?

Il bitume, il catrame, quando viene rinnovato sulle strade prevede il taglio rettangolare e preciso di quello vecchio per la sostituzione regolare e geometrica, oppure viene collocato a chiazze, con sbavature sui margini e segnaletica orizzontale non precisa?

Come valuta il sito internet del suo Comune? Quanta parte delle informazioni pubbliche vengono rese disponibili? Quanto tempo impiegano i consiglieri di opposizione e qualunque cittadino del suo Comune ad avere accesso a qualsiasi atto di cui fanno richiesta? Quanto personale dipendente del Comune è addetto all’aggiornamento quotidiano del sito internet? Quanti contenuti ogni giorno vengono inseriti e di che natura? Quanta parte della burocrazia si svolge on line rispetto a quella che prevede la presenza del richiedente nella sede del Comune?

Che voto si darebbe, in sincerità, per la sensibilità che avverte su questi temi e per i risultati che ha ottenuto? E che voto darebbe poi, in sincerità alla sua popolazione per la stessa ragione? Che voto, infine, crede che i suoi cittadini le danno su questi temi?

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