Dopo il caso di Palinuro è polemica a Capaccio Capoluogo sulla costruzione di un’antenna 5G
| di Redazione
A Capaccio Capoluogo è in corso la realizzazione di un impianto di telefonia 5G in via Cupone. A installare l’antenna è la società Inwit Spa, che ospita sulle proprie infrastrutture gli impianti del gestore Vodafone. La notizia, inizialmente passata sotto silenzio, ha suscitato preoccupazione tra i residenti della zona, che si sono rivolti al gruppo Cittadinanza Attiva, il quale ha inviato una nota alla nostra redazione per denunciare la situazione e chiedere chiarimenti alle autorità competenti.
Secondo quanto riportato nella segnalazione, l’opera sarebbe già in stato avanzato: i lavori sarebbero iniziati ufficialmente il 23 giugno e, al 28 dello stesso mese, la base dell’antenna risulterebbe praticamente completata. Un iter definito “anomalo” dai cittadini, che fanno notare come la conferenza dei servizi si sia tenuta il 16 giugno, mentre la pubblicazione all’albo pretorio risalga al 20 giugno. Sotto accusa anche la scarsa visibilità del cartello dei lavori, posizionato – secondo la nota – in una zona non facilmente accessibile e privo di indicazioni chiare sull’autorizzazione, se non una semplice fotocopia di una comunicazione alla Regione.
A destare maggiore allarme è la posizione dell’antenna: nel raggio di 20 metri si trovano almeno sette abitazioni private, mentre a poco più di 70 metri si estende il Parco Capri, zona residenziale con oltre 40 abitazioni. A circa 100 metri, infine, si trova il campo sportivo del Capoluogo e una struttura ricettiva. I residenti lamentano di non essere stati informati preventivamente dell’intervento, né coinvolti nel processo decisionale.
“Qualcuno sostiene che queste antenne non creino problemi alla salute – si legge nella nota del gruppo Cittadinanza Attiva – ma sarebbe opportuno chiedersi perché la società abbia scelto proprio questa posizione, così vicina a tante abitazioni. Inoltre, una volta installata l’antenna Vodafone, sarà possibile che anche altri operatori vi collochino i propri impianti, aumentando l’esposizione alle onde elettromagnetiche”.
Alla base delle richieste, dunque, vi è la necessità di trasparenza e di coinvolgimento da parte degli enti competenti. I cittadini chiedono che venga fatta piena luce sulle autorizzazioni rilasciate, sulla correttezza delle procedure seguite e sui criteri di localizzazione dell’impianto, sollecitando risposte rapide e puntuali da parte dell’amministrazione comunale e degli organi preposti al controllo ambientale.
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