Dopo un secolo, torna la foca monaca mediterranea. Il Cilento ad Ischia con esperti di Ispra e le Amp

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Dopo un secolo, torna la foca monaca mediterranea. Il Cilento ad Ischia con esperti di Ispra e le Amp

Dopo un secolo di assenza, la foca monaca mediterranea (Monachus monachus) torna a farsi vedere lungo le coste della Campania, regalando al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni un avvistamento eccezionale che alimenta entusiasmo, ma impone anche prudenza e responsabilità. Negli ultimi mesi, si sono susseguite diverse segnalazioni che testimoniano la presenza di esemplari solitari nel Golfo di Napoli, tra Capri, Ischia e la Penisola Sorrentina. A queste si sono aggiunti avvistamenti tra Scario e Marina di Camerota, all’interno dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, e tra Punta dell’Ogliastro e Punta Licosa, nell’Area Marina Protetta Santa Maria di Castellabate. Si tratta, con alta probabilità, di individui di Monachus monachus, l’unica specie di foca presente nel Mediterraneo, considerata da tempo a rischio critico di estinzione e inserita nella Lista Rossa della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) tra i mammiferi marini più minacciati al mondo.

Oggi, grazie alla tutela ambientale, al lavoro delle AMP e al rafforzamento della consapevolezza ecologica, si riapre uno spiraglio di speranza. Secondo gli esperti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), gli avvistamenti attuali vanno letti come segnali da accogliere con grande attenzione. L’evento ha già attivato una rete di sensibilizzazione, in particolare attraverso il progetto europeo Life SeaNet, con il coinvolgimento delle AMP campane e delle principali realtà di ricerca. Il 16 luglio, al Porto di Forio d’Ischia, si terrà un incontro pubblico dal titolo “La foca monaca nei mari della Campania: cosa fare in caso di avvistamento”, organizzato da ISPRA, AMP Punta Campanella e AMP Regno di Nettuno, con la partecipazione di Legambiente. «Siamo di fronte a un evento che ci spinge ad accelerare ulteriormente le attività di monitoraggio, sensibilizzazione e informazione sul territorio. – dichiarano dall’Ente Parco del Cilento – La presenza della foca monaca è un indicatore prezioso dello stato di salute del nostro ecosistema marino. Ora più che mai è necessario che tutti, cittadini e istituzioni, collaborino per salvaguardare questo patrimonio unico. Dobbiamo proteggerla con determinazione, adottando comportamenti responsabili e coordinati».

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